IMU E NON SOLO, QUANDO IL FISCO DIVENTA UNA MINACCIA PER LE AZIENDE VITIVINICOLE. LA CANTINA LAZIALE GOTTO D’ORO A CONVEGNO PER DISCUTERE DI QUESTO PERICOLO E SOLLECITARE IL PARLAMENTO A TROVARE SOLUZIONI ALTERNATIVE

Sono 28.300 (numeri di Coldiretti) le aziende agricole che hanno chiuso i battenti nel primo trimestre del 2012 anche per effetto delle difficoltà di mercato, dell’aumento dei costi e della stretta creditizia. E le preoccupazioni per l’imminente arrivo dell’Imu e dei suoi effetti non sono destinate a diminuire, soprattutto a causa delle stime fornite dal ministero delle Finanze che le maggiori associazioni di categoria definiscono semplicemente fuorvianti. Insomma, un problema in più per le aziende del vino tricolore, quello del fisco sempre più esoso e che potrebbe finire con lo strangolare qualsiasi possibilità di sviluppo.

Di questo si discuterà al convegno del 20 maggio nel Salotto del vino della Cantina sociale Gotto d’Oro, alle Frattocchie (Roma), dove interverranno, tra gli altri, l’ex ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta e l’onorevole Maurizio Leo, esperto di questioni tributarie. A sollecitare la discussione saranno poi il presidente della Cooperativa Gotto d’Oro Luigi Caporicci che sottoporrà all’attenzione dei relatori le problematiche che stanno affliggendo in questo momento il settore agricolo e in particolare quello dell’enologia.

L’introduzione dell’Imu per i fabbricati strumentali all’attività agricola, nonostante alcuni interventi di alleggerimento introdotti nelle ultime settimane, si avvia a rappresentare per molte aziende agricole che prima ne erano esentate un vero e proprio macigno sulla strada dello stesso futuro produttivo. La nuova imposta sulla casa in ambito agricolo colpisce in maniera indiscriminata abitazioni rurali e immobili strumentali, incidendo in maniera pesante e con aumenti di spese anche del 300% che, in alcuni casi, saranno del tutto ex novo. Un vero e proprio salasso a cui le aziende agricole stanno cercando di fare fronte investendo della questione il Parlamento, affinché si possano in extremis apportare ulteriori modifiche alla disciplina fiscale.