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IN 15 ANNI IN ITALIA E' SCOMPARSO UN TERZO DEI PUNTI DI VENDITA AGROALIMENTARI

Dal 1990 al 2005 in Italia i punti di vendita alimentari sono scesi da 306.000 a 214.345, circa un terzo in meno: a favore della grande distribuzione organizzata, con super e iper discount che hanno ormai raggiunto il 54% della quota di mercato. Sono i dati illustrati a Gabicce Mare da Andrea Vai, ad di Lidl Italia, nel corso del Forum del settore Agroalimentare della Compagnia delle Opere, dal titolo "Agroalimentare: crisi o sviluppo?". Anche per affrontare questa situazione a Gabicce é stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra la Cdo Agroalimentare e Unaproa, firmato dai rispettivi presidenti Camillo Gardini e Fabrizio Marzano. Il settore agroalimentare è da sempre un ambito strategico nel nostro paese, e ciò comporta - si legge nella premessa dell' accordo - la presa in carico di responsabilità strategiche in termini di sicurezza degli approvvigionamenti, reddito equo per gli agricoltori, tutela dell' impiego, tutela dell' ambiente, sicurezza alimentare sanitaria (alimenti sani) e sociale, come diritto all' alimentazione". Le 4 mila aziende della Cdo Agroalimentare e le 124 associazioni di Unaproa favoriranno insieme la produzione attraverso la promozione, assistenza e coordinamento delle esigenze aziendali; incoraggeranno il consumo di prodotti agricoli nazionali; promuoveranno la ricerca, e, nell' ambito dei programmi di educazione alimentare pubblica, una campagna di sensibilizzazione alla cultura del cibo sano e di qualità.

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