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IN 7.000 DA 163 PAESI DEL MONDO PER LA BIODIVERSITA’: E’ LA COMUNITA’ GLOBALE DEL CIBO, PROTAGONISTA CON SLOW FOOD A “TERRA MADRE” (TORINO, 21/25 OTTOBRE). PETRINI: “UN DOCUMENTO POLITICO ISPIRATO DAI GURU DI AMBIENTALISMO ED ECONOMIA SOSTENIBILE”

Cinquemila delegati da 163 Paesi del mondo oltre a 2.000 tra ospiti ed osservatori, per un totale di circa 7.000 persone: questi i numeri della comunità globale del cibo che si ritroverà a Torino dal 21 al 25 ottobre per l’edizione n. 4 di “Terra Madre”, l’evento creato da Slow Food e dal suo fondatore Carlin Petrini, considerato dal quotidiano britannico “Guardian”, uno dei 50 uomini che potrebbero salvare il Pianeta, di scena al Lingotto Fiere in contemporanea con il “Salone Internazionale del Gusto” (info: www.salonedelgusto.it). La novità del meeting 2010, sarà la produzione di un documento che Petrini definisce “politico”, ispirato dai grandi guru dell’ambientalismo e dell’economia sostenibile: Jeremy Rifkin, Serge Latouche, Vandana Shiva, Stefano Zamagni, Wolfgang Sachs, Gunter Pauli, Marcello Buiatti, Manfred Max-Neef, Christoph Spennemann e Carlo Petrini.
“Presto - sottolinea Petrini - dovremo confrontarci con la crisi planetaria. Chi spera di uscire dalla crisi basandosi solo sullo sviluppo classico, industriale insomma, sbaglia. Noi non siamo esponenti di un bel mondo antico, sostenere l’agricoltura, i territori, l’ambiente è quanto di più moderno ci sia al mondo”. Tutela delle biodiversità, legame con i territori, non significa essere contro la globalizzazione. C’è, infatti, spiega Petrini “una globalizzazione virtuosa che si basa sulla fratellanza, la parola un po’ dimenticata che duecento anni fa, insieme a libertà e giustizia, ha cambiato il mondo”. Una parola che Terra Madre vuole mettere a custodia della globalizzazione giusta.
Sovranità alimentare, biodiversità sviluppo dei territori, economia locale, qualità del cibo condizione e qualità della vita, sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente sono le parole d’ordine di “Terra Madre”, che si presenta così come “social forum” dell’agricoltura di tutto il mondo, punto d’incontro di contadini, pescatori, allevatori che tengono e difendono la biodiversità e la qualità dell’agricoltura. L’evento sarà aperto dai rappresentanti dei popoli indigeni che pronunceranno un discorso nella loro lingua madre, per sottolineare che accanto alla tutela della biodiversità ambientale c’è anche una biodiversità linguistica da tutelare, cioè le oltre 2.000 lingue madri che rischiano di scomparire con le loro culture.

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