Tra le pieghe delle difficoltà vissute da una parte rilevante dell’economia italiana, ci sono aziende definite, in letteratura economica, “zombie”. Si tratta di imprese in forte difficoltà finanziaria, che non sono in grado di operare secondo le normali condizioni di mercato perché fortemente indebitate: in Italia, attualmente, se ne contano 23.262, come emerge dai dati del rapporto “Anatomia delle imprese zombie” firmato dal Cerved.
Se prendiamo in considerazione i dati sulle 28.099 imprese zombie del 2019, emerge come il 50% risultino sanate, mentre il 22,6% sono uscite dal mercato, a seguito di una procedura grave o non più attive, ed il restante 26,6% delle imprese zombie del 2019 si trovano nella stessa condizione nel 2021. Di queste 28.099 imprese, 1.113 sono aziende agricole, con un’incidenza, sul totale del comparto, altissima, pari al 5,2%. Oggi, il 51,7% di esse risulta sanata, il 35,7% è nelle stesse condizioni, ed il 12,7% è uscita definitivamente dal mercato.
L’aspetto positivo è che nel 2021 le aziende agricole zombie sono diminuite nettamente, arrivando a quota 824 (-26%). Non va molto meglio alle aziende del largo consumo, con il 53,3% delle imprese zombie del 2019 sanate nel 2021, ma il 33,1% è ancora in difficoltà ed il 13,5% è ormai definitivamente uscito dal mercato.
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