E’ in arrivo la tutela comunitaria - Igp - per il “pomodoro di Pachino”: è la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea che lo comunica. La zona di produzione del pomodoro di Pachino comprende l'intero territorio comunale di Pachino e Portopalo di Capo Passero e parte dei territori comunali di Noto (Siracusa) ed Ispica (Ragusa), ricadenti nella parte sud orientale della Sicilia. Le prime coltivazioni del pomodoro di Pachino risalgono al 1925 localizzate lungo la fascia costiera in quelle aziende che disponevano di acqua di irrigazione da pozzi freatici. I consumatori potranno riconoscere il Pomodoro Pachino Igp grazie ad un logo, posto sulle confezioni, raffigurante la Sicilia con un cerchio nella punta estrema, dove è collocata la zona di produzione, all' interno di un rombo dagli angoli tondeggianti di colore verde scuro. Il pomodoro di Pachino è prodotto in una zona caratterizzata da temperature elevate e da una elevata quantità totale di radiazioni solari, mentre la vicinanza del mare determina una mitigazione del clima ed una scarsa frequenza delle gelate invernali-primaverili. Un insieme di fattori che ha favorito lo sviluppo delle colture sotto serra e che grazie alla qualità dell' acqua di irrigazione determina le peculiari qualità organolettiche del pomodoro di Pachino. La rintracciabilità e l'origine del prodotto è garantita dal fatto che i produttori del pomodoro di Pachino devono iscrivere i terreni in un apposito elenco e sono
tenuti a presentare annualmente all'organismo di controllo una denuncia di produzione. Anche le strutture di confezionamento devono essere iscritte in un altro apposito elenco e presentare una denuncia annuale di prodotto lavorato.
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