La Cina continua ad aumentare le proprie importazioni di olio, arrivando nella campagna olearia 2017/2018 a 45.000 tonnellate, contro le 44.000 del 2016/2017. Un piccolo incremento, ma significativo di un trend che vede questo mercato avvicinarsi ai consumi del Giappone, che a sua volta ha importato 55.000 tonnellate, in crescita di 1.000 tonnellate sull’annata precedente. Solo 10 anni fa i consumi di olio d’oliva in questi paesi era assai modesto o inesistente. Le prime statistiche per la Cina risalgono al 2008/2009, quando il paese importò 12.000 tonnellate, mentre il Giappone era a 30.000. In questo quadro, è molto positivo anche il trend dell’olio italiano in Cina, che secondo i dati Istat nel 2017 ha fatto segnare un fatturato di oltre 40 milioni di euro, con una crescita del 41% sull’anno precedente. Un mercato, quello cinese, che il comparto ha tutta l’intenzione di presidiare, tanto che accanto al rinnovo della collaborazione per il settore del vino, Veronafiere e Hong Kong Convention and Exhibition Centre hanno siglato un accordo e lanciato una iniziativa dedicata specificatamente all’olio d’oliva: World of Olive Oil, di scena in parallelo all’Hong Kong International Wine & Spirits Fair dall’8 al 10 novembre 2018.
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