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IN CRISI IL TURISMO DEL BELPAESE: AGRITURIST LANCIA L’ALLARME IL 5 MAGGIO A ROMA. E DICE: “IL GOVERNO IGNORA LA CRISI DEL TURISMO ED HA DIMEZZATO I FINANZIAMENTI ...”

Economisti, media e Parlamento discutono di crisi, ma mai di crisi del turismo, anche se questo settore contribuisce per oltre il 10%, alla formazione del Prododtto Interno Lordo (Pil), e non accenna a riprendersi. Ne parlerà Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist, nel corso di un incontro in programma il 5 maggio a Roma (Palazzo della Valle), nel quale sarà anche presentata la Guida Agriturist 2011.
Secondo Agriturist (www.agriturist.it), il Governo ignora la crisi del turismo: ha dimezzato il finanziamento dell’Enit (alcune sedi all’estero stanno chiudendo) e penalizzato la già scarsa competitività delle imprese ricettive istituendo la tassa di soggiorno, mentre l’Osservatorio Nazionale del Turismo registra, a consuntivo 2010, una flessione complessiva delle presenze nelle strutture ricettive nazionali del 14,5%, nonostante le consistenti riduzioni dei prezzi (-10%) applicate negli ultimi due anni. L’agriturismo ha limitato i danni registrando, nel 2010, un calo di presenze del 6,4%. Dal 2007 al 2010, secondo la Banca d’Italia, i pernottamenti degli ospiti stranieri sono diminuiti dell’11,2% e il saldo attivo fra la spesa dei turisti stranieri in Italia e la spesa dei turisti italiani all'estero, è diminuito del 20%.
I ripetuti solleciti, rivolti da Agriturist al Ministro Brambilla affinché il portale ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, promuova anche l’offerta turistica extralberghiera e sia più visibile sui motori di ricerca del web, sono rimasti senza risposta. Italia.it, nonostante l'investimento di circa 10 milioni di euro e le promesse di rilancio, continua a distinguersi per vistose carenze e imprecisioni. Le recenti vacanze di Pasqua hanno confermato l’andamento negativo del 2010, sconfessando, anche per quanto riguarda l’agriturismo, sondaggi improvvisati che annunciavano rilevanti incrementi di ospiti. In realtà, come stimato da Agriturist e Touring Club, anche le aziende agricole hanno sofferto una flessione di presenze nell’ordine dell’8-10%. Secondo Federalberghi, il fatturato turistico delle vacanze di Pasqua 2011 è stato inferiore del 19% rispetto allo stesso periodo del 2010.
A questo punto, l’obiettivo di raddoppio del Pil del turismo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vorrebbe raggiungere entro la fine della legislatura, è soltanto una chimera. Non esiste un piano strategico quindi, mentre i viaggiatori nel mondo sono cresciuti nel 2010 del 6,7%, il flusso di visitatori verso l’Italia non accenna a riprendere quota, complice anche una promozione che trascura forme nuove e più dinamiche di vacanza, come l’agriturismo. Un agriturismo che, nonostante il quadro generale negativo, continua ad incrementare e diversificare la propria offerta, esercitando un potente richiamo di ospiti nelle zone “minori” del nostro Paese collegato soprattutto all’enogastronomia, alla natura, al turismo equestre, alle feste tradizionali e al paesaggio.

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