Pasta, olio, parmigiano e pomodori trainano l'export dell'Italia verso il Giappone, che è sempre più attento ai benefici della dieta mediterranea. Secondo un'analisi della Col diretti, sul mercato nipponico nel 2004 si è registrato un aumento del 21% del valore delle esportazioni dall'Italia di parmigiano e grana padano, del 17% per i pomodori pelati, del 5% per l'olio di oliva e del 3% per la pasta di semola. E’ la dimostrazione che anche in Giappone i consumatori stanno scoprendo i benefici della dieta mediterranea. In particolare, la Coldiretti evidenzia come si sia verificato un aumento complessivo del valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali pari al 4%, in controtendenza rispetto alle difficoltà incontrate sui mercati internazionali dal made in Italy. Gli alimenti base della dieta mediterranea come pasta, olio, pomodoro, grana e parmigiano sono, quindi, le principali voci che caratterizzano l'export agroalimentare nazionale sul mercato giapponese, che ha raggiunto nel 2004 un valore pari a quasi 477 milioni di euro. Al primo posto si colloca la pasta di semola con un valore di quasi 66 milioni di euro, seguita dall'olio di oliva con 59 milioni di euro, i pomodori pelati con 42 milioni di euro e i formaggi grana padano e parmigiano reggiano con 15 milioni di euro. Le buone performance dell'agroalimentare nazionale su mercati ricchi come quello giapponese, che nel primo trimestre dell'anno hanno evidenziato un balzo dell'1,3% nel Pil, dimostra che il made in Italy può vincere la sfida competitiva di Paesi emergenti come la Cina, se investe sulle risorse tradizionali di cui dispone.
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