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IN GRECIA LA CRISI AMMAZZA I FAST FOOD E RIPORTA IN AUGE I PIATTI TRADIZIONALI. DAI SOUVLAKIA (SPIEDINI DI CARNE) AI TYROPITE (TORTINE AL FORMAGGIO) PERCHE’ IL “MANGIARE LOCALE” É PIÙ ECONOMICO E VARIEGATO DEL MCDONALD’S E PIACE AI GIOVANI

In Grecia, la crisi ammazza i fast food e riporta in auge i piatti tradizionali della Penisola Ellenica. Dai souvlakia, i bocconcini di carne di pollo o di maiale alla griglia infilzati su uno spiedino, ai tyropite, tortine di formaggio che hanno letteralmente soppiantato gli hamburger e le patatine fritte di McDonald’s. Il “mangiare locale” piace di più ai giovani, è più economico e variegato. A dimostrazione di questo cambio di tendenza, il servizio pubblicato sul quotidiano ateniese “Kathimerini” che riferisce della chiusura, il mese scorso, dell’ultimo McDonald’s ancora in attività nella città di Salonicco (Grecia settentrionale). Il ristorante era in un certo senso la “nave ammiraglia” della multinazionale californiana, visto che aveva aperto i battenti nel 1994 proprio sul frequentatissimo angolo tra le vie Egnatia e Santa Sofia, a un tiro di schioppo dal porto. “Nonostante il governo di Atene abbia deciso di tagliare temporaneamente di 10 punti l’Iva sui servizi di ristorazione (passando dal 23 al 13% sino alla fine di dicembre) - afferma il quotidiano - il danno al settore era già stato fatto. Molti locali e catene di ristoranti - continua Kathimerini - non sono rientrati nei criteri per poter abbassare l’Iva, con il risultato che degli iniziali 11 McDonald’s aperti in Grecia, oggi ne sono rimasti solo due, ad Atene”. La crisi ha danneggiato anche altri “brand” conosciuti come la greca Goody’s, fondata a Salonicco nel 1975, famosa per la sua cucina “american style”, hamburger e chips più bibita. In base all’ultimo bilancio di esercizio, gli introiti della Goody’s nel 2012 sono scesi a 212.36 milioni di euro rispetto ai 278.44 milioni dell’anno prima, con un crollo del 23.7%. Ciò che colpisce è il fatto che, in tempi di crisi economica, sia stata proprio l’industria del fast-food a registrare delle perdite così elevate. Secondo un recente studio condotto dall’agenzia di rating greca Icap, risulta che se da una parte il valore del mercato ellenico per le catene di fast-food (che vendono per lo più hamburger, pizze e panini) ha mostrato una tendenza in crescita nel periodo dal 1992 al 2008, a partire dal 2009 è invece andato a calare in modo costante: del 3.9% nel 2009, del 3.7% nel 2010 e addirittura del 7% nel 2011. Lo stesso studio ha rilevato che, per contro, è rimasto alto il consumo dei tradizionali spuntini greci come le ciambelle di pane (koulouri), le tyropite (tortine al formaggio) e i souvlakia. La causa è da attribuire al calo del potere d’acquisto e al picco (58.7% degli under 25 a giugno) di disoccupazione dei giovani, clienti di riferimento delle catene “mangia e fuggi”. Esperti del settore alimentare ritengono che, “continuando ad imperversare la crisi economica, alcuni panifici e pasticcerie come i ben noti Veneti Food Hall, Choriatiko, Apollonion ma anche le più piccole rosticcerie tradizionali rimpiazzeranno ben presto il modello americano dei fast-food. Il loro punto di forza sta nella maggiore varietà di piatti e nei prezzi che sono decisamente più bassi”.

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