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IN INGHILTERRA LE DIETE FINISCONO SOTTO ACCUSA, IN ITALIA AUMENTA IL NUMERO DI CHI VORREBBE DIMEGRIRE (QUASI UN ITALIANO SU 2). MA LE DIETE FUNZIONANO? SI’, A PATTO CHE DIVENTINO UNO STILE DI VITA

Se le diete finiscono sotto accusa in Inghilterra, dove l’associazione Endangered Bodies protesta contro l’inconsistenza di regimi alimentari che non aiutano a rimanere magri nel tempo, in Italia aumenta il numero di persone che vorrebbe dimagrire. Se si considera che il 40% degli italiani è in sovrappeso e che in molti si sentono grassi senza esserlo, ben un adulto su due pensa di doversi mettere a dieta. Ma funzionerà? “Sì - secondo il presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione Pietro Antonio Migliaccio - a patto che la dieta diventi uno stile di vita sano e costante nel tempo”.

E se i movimenti inglesi hanno spinto il Parlamento a volerci vedere chiaro, in Usa uno studio di Market Research stima un giro d’affari da 61 miliardi di dollari intorno al business delle diete, mentre in Italia mancano stime recenti, ma quel che è certo è che sono in molti ad aver provato una dieta dimagrante: secondo una recente ricerca Gfk Eurisko una persona su cinque ha provato una dieta dimagrante, e il numero di aspiranti magri è in costante aumento. Non senza controindicazioni, come il cosiddetto “effetto yo-yo”, al centro delle polemiche nel Regno Unito, che “esiste davvero - spiega Migliaccio - ed è ben noto, noi sappiamo ormai che è tanto più frequente quanto più rapido è il dimagrimento e quanto più “da fame” è la dieta”.

In pratica, se si sta a stecchetto con l’idea di perdere chili in poco tempo, questi finiranno per tornare quasi certamente. Insomma, la cattiva notizia per gli aspiranti magri è che la dieta non finisce mai: “Preferiamo modificare lo stile di vita della persona in sovrappeso, inserendo sane abitudini da portare con sé nel tempo, non solo relative al cibo ma anche all’attività fisica. Con una serie di controlli gratuiti - dice ancora il presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione - che ci permettono di seguire per anni i pazienti ormai dimagriti. Un sistema che funziona e non illude. Proprio pensando all’interesse dei pazienti la Fesin - Federazione delle Società italiane di nutrizione ha stilato un decalogo per orientarsi nel trattamento dell’obesità, e che sottolinea come dieta vuol dire “stile di vita”.

Fra le regole degli esperti, si sottolinea l’importanza di una vita attiva, ma anche un monito contro le diete fai da te. Inoltre “alternare restrizioni a eccessi alimentari - avvisano gli esperti - può portare a un aumento di peso”. E ancora: “non seguire le diete di amici e parenti: non sono personalizzate”. Occhio poi alle diete sui giornali e in tv, ma anche al digiuno e a diete troppo restrittive. È bene, infine, “fare sempre un controllo per valutare lo stato di salute prima di iniziare un regime dimagrante. E chiedere a medico, nutrizionista o farmacista prima di assumere integratori”.

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