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IN ITALIA DOP E IGP “VALGONO” 12 MILIARDI DI EURO. IL 97% DEL FATTURATO È LEGATO SOLO A 20 PRODOTTI. FOCUS: DAL FOOD AL WINE, CON UN PIZZICO DI SOCIAL, TUTTI I PRODOTTI DOP, IGP E STG IN UNO “SCRIGNO”, L’ATLANTE QUALIVITA FOOD & WINE 2013

Non Solo Vino
Il Ministro Nunzia De Girolamo

L’Italia resta salda al comando della classifica europea delle produzioni certificate, che crescono a un ritmo sostenuto che non ha pari in nessun altro Paese Ue. Solo nei primi cinque mesi del 2013 lo Stivale ha guadagnato altri sei riconoscimenti, toccando quota 254 prodotti a denominazione tra Dop, Igp e Stg. Si tratta di un primato che conferma ancora una volta l’eccellenza dell’agroalimentare “made in Italy” rispetto ai nostri competitor più agguerriti. Francia e Spagna ci seguono, infatti, ma a notevole distanza: Parigi si ferma a 197 riconoscimenti e Madrid a 162. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, per la presentazione dell’Atlante Qualivita.
Ancora di più con la crisi economica, il segmento dei prodotti italiani certificati si dimostra fondamentale per la nostra economia - spiega la Cia - con un fatturato al consumo pari a 12 miliardi di euro nel 2012, di cui il 35% legato alle esportazioni. Un giro d’affari notevole, quindi, ma in grado di crescere molto di più: basterebbe da una parte potenziare gli strumenti di promozione e di marketing a sostegno delle nostre Dop e Igp ancora sconosciute e, dall’altra, intensificare la lotta alla contraffazione.
Oggi, infatti, il 97% del fatturato complessivo del paniere Dop e Igp italiano è legato esclusivamente a una ventina di prodotti: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Aceto Balsamico di Modena, Mela Alto Adige, Prosciutto di Parma, Pecorino Romano, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana, Speck Alto Adige, Prosciutto San Daniele, Mela Val di Non, Toscano, Mortadella Bologna, Bresaola della Valtellina Igp e Taleggio. Ecco perché - osserva la Cia - ora occorre sviluppare le tante certificazioni meno conosciute ma suscettibili di forte crescita, non solo organizzando le filiere e incrementando Consorzi partecipati da tutte le componenti produttive, ma soprattutto rafforzando la politica di promozione in primis sulle vetrine internazionali.
Ancora più importante, poi, bisogna usare “tolleranza zero” verso chi imita - sottolinea la Cia - i nostri prodotti d’eccellenza, facendo concorrenza sleale alle nostre imprese e compromettendo il prestigio del nostro sistema agroalimentare dentro e fuori i confini nazionali. Solo in Italia la contraffazione alimentare fattura più di un miliardo di euro, con 10 milioni di chili di cibi “tarocchi” sequestrati soltanto nel 2012. Per non parlare dei danni ancora maggiori provocati dall’Italian sounding nel mondo, con un business illegale di ben 60 miliardi di euro ogni anno.

Focus - Dal food al wine, con un pizzico di social, tutti i prodotti a denominazione italiani dop, igp e stg sono il tesoro della qualità made in italy a tavola racchiusi in uno scrigno d’eccezione: l’Atlante Qualivita Food & Wine 2013
Dal food al wine, con un pizzico di social, tutti i prodotti a denominazione agroalimentari e vitivinicoli italiani Dop, Igp e Stg sono il tesoro della qualità a tavola del made in Italy in Europa racchiusi in uno scrigno d’eccezione: l’Atlante Qualivita Food & Wine 2013, realizzato con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, in collaborazione con Aicig, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, e Federdoc, confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani, che ha debuttato oggi a Roma, al Ministero delle Politiche Agricole, sfilando nella sua versione eBook, ma anche, per la prima volta, nella variante in inglese, per farsi strumento di divulgazione all’estero per la promozione e conoscenza dell’intero comparto.
Info: www.qualivita.it

Focus - Il ministro De Girolamo: “l’agricoltura italiana deve diventare protagonista della nostra politica economica”
“I prodotti che sono in questo atlante sono la dimostrazione di come l’Italia sappia distinguersi per le sue eccellenze. E la qualità dell’agroalimentare è un’eccellenza che va tutelata e promossa. Qualità significa anche valori, trasparenza, tracciabilità, sicurezza alimentare e legalità”. Lo ha detto oggi il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, nel suo intervento per la presentazione dell’Atlante Qualivita Food & Wine 2013.
“Questo settore aiuterà l’Italia a ripartire. Siamo di fronte a due grandi sfide: rilanciare il mercato interno e rilanciare le nostre esportazioni. La nostra presenza nei mercati internazionali è già importante e solo grazie a questo il nostro settore è riuscito finora ad attraversare questo periodo di crisi, ma ci sono ancora grandi fette di mercato che aspettano i nostri prodotti”.
Il Ministro ha sottolineato l’importanza della legalità che è “uno dei principali obiettivi che dobbiamo perseguire in agricoltura: la legalità è un dovere ma anche un diritto che hanno i nostri figli e che ha la società nel suo complesso. Non dobbiamo consentire ai furbi, ai disonesti di ledere il lavoro di tanti imprenditori onesti che tutte le mattine vanno a lavorare e che vorrebbero vedere ricompensato il loro lavoro anche in termini economici più soddisfacenti rispetto agli ultimi periodi. È loro che dobbiamo difendere. Ringrazio, per questo, il Corpo Forestale dello Stato, l’Icqrf, i Nac e il nostro Ministero per il grande lavoro che viene fatto a difesa dell’agricoltura”.
“Io e il presidente De Castro - ha continuato De Girolamo - abbiamo dato in più occasioni la testimonianza che vogliamo lavorare in sinergia perché in Europa il colore politico non conta. Per difendere in Europa gli interessi della nostra agricoltura non dobbiamo guardare alle appartenenze politiche”.
Il Ministro De Girolamo ha anche parlato del ruolo che deve avere il ministro dell’agricoltura che è quello di “riportare al centro del dibattito l’agroalimentare nella sua totalità usando la politica per interagire con la Cultura, l’Istruzione, il Turismo e con la Giustizia e gli Interni. Dobbiamo facilitare il lavoro del imprenditori agricoli, che troppo spesso, invece di impegnarsi per cercare di fare innovazione e coniugare la qualità del lavoro con la sfida per la competitività, combattono con troppe carte. In questo senso, abbiamo il dovere di semplificare e ridurre il carico burocratico”.
Il Ministro ha concluso dicendo che “dobbiamo guardare ad alcuni straordinari esempi presenti nel nostro Paese. Mi riferisco agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna che si sono rialzati con grande dignità e hanno ricominciato a produrre nell’interesse del Paese e delle loro aziende. Questo settore è una grande opportunità per l’Italia e vi garantisco che in Europa farò sentire la mia voce e, se serve, anche in Italia, indipendentemente dai colori politici e dalle arroganze perché l’agricoltura italiana deve diventare protagonista della nostra politica economica”.

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