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IN ITALIA RECORD DELL'ASPETTATIVA DI VITA PER GLI OVER 65, GRAZIE A SANE ABITUDINI ALIMENTARI CHE VANNO TRASMESSE A GIOVANI

E' in Italia il record, rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea, dell'aspettativa di vita in salute più lunga per gli anziani dopo i 65 anni. Un primato certamente dovuto anche a una dieta alimentare fondata sul rispetto dei principi della tradizione mediterranea, che devono essere trasmessi alle nuove generazioni dove cresce il rischio di malattie derivanti dall'obesità. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni dei dati dalla Commissione Europea in occasione della Festa nazionale dei Nonni. "Se mediamente un cittadino europeo dopo i 65 anni ha una aspettativa di vita di 10,1 anni se è uomo e di 10,7 anni se è donna, per i coetanei italiani le probabilità - sottolinea l'organizzazione agricola - salgono a ben 11,9 anni per gli uomini e addirittura a 14,4 per le donne che fanno segnare il record comunitario. Si tratta certamente di una buona notizia per gli anziani residenti in Italia, dove peraltro la percentuale di persone con più di 65 è pari al 19%, la più alta tra i paesi dell'Unione a 25 in cui in media si registra una percentuale del 17%. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari secondo le caratteristiche proprie della dieta mediterranea - secondo l'organizzazione - portano dunque "fortuna" agli oltre dieci milioni di italiani over 65 che hanno ora una vita media di 77,4 anni per gli uomini e di 83,6 anni per le donne. Si tratta di valori destinati a crescere nel tempo se le proiezioni comunitarie stimano che nel 2050 tre cittadini europei su dieci saranno anziani (30% la media europea e 35% in Italia) anche se - sostiene la Coldiretti - preoccupa il recente allarme lanciato dal Congresso Internazionale sull'Obesità.
Si tratta del rischio che i ragazzi di questa generazione, per la prima volta nella storia, potrebbero essere i primi ad avere una vita più breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall'obesità e dal soprappeso, come il diabete e i problemi cardiaci. Un allarme che rende necessario intervenire nelle scuole e nelle famiglie per modificare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse anche nel nostro Paese dove sono fuori forma il 36% dei ragazzi. E i nonni svolgono certamente una funzione fondamentale nel conservare le tradizioni alimentari e nel guidare i più giovani verso abitudini alimentari più salutari. Un impegno che va sostenuto nelle case ma anche nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.

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