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IN TEMPI DI CRISI, SI TENTA OGNI STRADA PER RAGGRANELLARE FONDI, SPECIE QUANDO SI PARLA DI CULTURA, TANTO CHE LA REGGIA DI VERSAILLES, DIVENTERÀ UN MARCHIO DI PRODOTTI ALIMENTARI DI LUSSO. DALL’ACCORDO CON “OH! LÉGUMES OUBLIÉS”, LA SFIDA AL MERCATO

Non Solo Vino
La Reggia di Versailles

In tempi di crisi, si tenta ogni strada per raggranellare fondi, specie quando si parla di cultura, tanto che la Reggia di Versailles, la celebre residenza dei Re di Francia alle porte di Parigi, oltre uno dei monumenti più visitati al mondo, intende sfruttare il suo nome altisonante per un marchio di prodotti alimentari di lusso, gli stessi, assicurano i promotori, che venivano consumati da Luigi XIV. Gli introiti, ovviamente, serviranno a finanziare restauri e mostre.
La licenza è stata affidata alla società “Oh! Légumes Oubliés”, annunciano in una nota i responsabili del Castello, che intendono rivaleggiare con celebri maison dell’alta gastronomia transalpina, come Fauchon o Hediard. Versailles era un “reale laboratorio di ricerca” culinaria, nelle serre e negli orti del Re, si coltivavano asparagi, melanzane, fichi, fagioli, fragole, barbabietola, mele cotogne, nespole, sambuco, porri. Con Le Notre e La Quintinie, i due geniali giardinieri che chiamò a corte, Luigi XIV fece dei giardini di Versailles e dell’orto reale un “eccezionale terreno di sperimentazione”, per imbandire la tavola reale con prodotti sempre diversi e inediti. Ma oggi, neanche uno dei prodotti “Chateau de Versailles”, verrà realmente coltivato all’interno del castello.
Il nuovo marchio si articolerà in tre gamme: “Jardin Royal”, per i derivati di frutta e verdura (creme da spalmare, conserve alimentari, chutney, marmellate), “Gourmandises de la Reine” (per i dolci, di cui andava pazza Maria-Antonietta, caramelle al miele, sciroppo di piante alla vervena o alla menta) e “Plaisirs du Roi”, per l’alta gastronomia, tra cui foie gras, “una moda lanciata da Luigi XIV”, ma anche tartufi del Perigord, zuppe, spezie. Tra i prodotti proposti, anche i fagiolini al coriandolo (7,35 euro per una scatola), la “Compote d’Amour en cage” (11,90 euro) e il Chutney di tartufo del Perigord (28,30 euro). Il marchio, che non nasconde di avere ambizioni mondiali, ha “l’obiettivo chiaramente definito” di scalare il comparto dell’extralusso, rivalizzando con i marchi più prestigiosi. I prodotti saranno disponibili già da questo mese a Versailles e nei templi del lusso parigino (Le Bon Marché, Lafayette Gourmet, Galeries Gourmandes), ma anche in Svizzera e sul sito internet www.chateauversailles-epiceriefine.com. Saranno anche distribuiti in boutique di lusso, aeroporti, ambasciate, ma anche in diversi Paesi europei, a New York, Tokyo, Rio o Cancun.
Info: www.chateauversailles-epiceriefine.com

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