Resistenza all’oidio, tolleranza al freddo, maggiore qualità dei frutti: la ricerca genetica sulla vite fa passi da gigante, non solo in Europa, ma anche Oltreoceano, dove potrà presto contare su un centro d’eccellenza unico al mondo, un laboratorio di ricerca a lungo atteso, che nascerà al Cornell AgriTech di Geneva, nello Stato di New York, grazie a 68,9 milioni di dollari di finanziamenti federali. Come racconta “Wine Spectator”, sarà la nuova casa, dopo anni passati tra un laboratorio e l’altro, della Grapevine Genetics Research Unit, che fa capo allo United States Department of Agriculture, guidata dal ricercatore Gan-Yuan Zhong, che ha come obiettivo quello di creare varietà migliori per consentire all’industria del vino di affrontare le sfide del cambiamento climatico e del commercio mondiale, senza dimenticare l’ambiente. È sempre bene ricordare, infatti, che qui, tra i Fingers Lake, uno dei territori emergenti del vino americano (che nello Stato di New York genera un’economia da 4,8 miliardi di dollari l’anno, ndr), così come in ogni altro centro studi al mondo, non si fa ricerca su organismi transgenici, ma su organismi geneticamente modificati attraverso incroci che, in natura avrebbero bisogno di decine di anni, per arrivare a varietà di vite, come detto, capaci di adattarsi alle esigenze dei produttori, abbattendo l’utilizzo di fungicidi tra i filari.
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