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RISTORAZIONE

Indovina chi viene a cena: in ascesa il settore degli Home Restaurant, ma manca la legge

Una petizione chiede al Governo di fare chiarezza. Le regole? Massimo tre aperture a settimana ed un limite di fatturato di 5.000 euro all’anno
Gaetano Campolo, HOME RESTAURANT, ristorante a casa, Non Solo Vino
Già diffusi nel mondo, gli Home Restaurant sono in crescita anche in Italia (ph: Pexels) 

Chi ama ricevere gli amici a cena (anche in gruppi numerosi), studiando per l’occasione un menu ad hoc, cucinando per ore e allestendo con cura la mise en place, potrebbe trasformare la sua passione in business ed aprire un Home Restaurant: si tratta di un fenomeno in continua crescita, in Italia e nel mondo, che prevede uno spazio privato in cui appassionati di cucina condividono ricette e sapori con amici o sconosciuti. Una sorta di ristorante casalingo, insomma. Ma, nel nostro Paese, il settore del Social Eating, seppur promettente, non ha ancora una normativa chiara, e per questo non mancano fenomeni di illegalità che vanno a danneggiare chi cerca di lavorare nel rispetto della legge. Ecco perchè Gaetano Campolo, ceo Home Restaurant Hotel, sta conducendo, da anni, una battaglia, anche attraverso petizioni, affinché il settore venga regolarizzato, a vantaggio di avventori ed ospiti. I paletti richiesti sono un massimo di tre aperture a settimana ed un limite di fatturato di 5.000 euro all’anno. Ad oggi sarebbero circa 20.000 gli Home Restaurant in Italia.
Per mantenere l’etica e la legalità nel settore, Home Restaurant Hotel impone ai suoi iscritti regole precise. Come la comunicazione regolare in Questura, che è fondamentale per garantire trasparenza e lottare contro la concorrenza sleale ai ristoranti tradizionali. C’è la necessità di identificare chi opera illegalmente, una sfida non da poco legata al vuoto normativo attuale. Gaetano Campolo, ceo Home Restaurant Hotel guida i suoi iscritti alla stretta adesione all’articolo 41 della Costituzione, che tutela la libertà di iniziativa economica privata, controllata dalle Autorità, in particolare dalla Polizia di Stato, così come confermato dal parere del Ministero dell’Interno (nel febbraio 2019). Per definirsi Home Restaurant è poi essenziale rispettare limiti chiari: massimo 3 aperture settimanali ed un limite di fatturato annuo di 5.000 euro, con emissione di ricevute non fiscali.
Per regolarizzare il settore Gaetano Campolo, ceo Home Restaurant Hotel, si è fatto anche promotore di una petizione su Change.org che chiede al Governo di intervenire: il vuoto normativo ha favorito piattaforme che ignorano le regole e danneggiano fortemente il settore. La petizione chiede al Governo di smascherare chi si spaccia per Home Restaurant a fini di defiscalizzazione, di istituire leggi specifiche per il settore e di avviare un tavolo tecnico per rispondere alle Agende europee. Una sfida importante, per garantire il rispetto delle regole in questo interessante capitolo dell’economia 4.0 e del Social Eating, che sta causando enormi problemi agli operatori onesti che cercano di operare nella legalità.

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