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INFLAZIONE: PER ALIMENTARI RESTA IL DOPPIO. PERSI 4 MILIARDI ALL’ANNO. LO DICE LA COLDIRETTI

L’aumento tendenziale dei prezzi degli alimentari a febbraio del 3,5% è stato più del doppio del valore medio dell’inflazione (+1,6%) a febbraio ed è il risultato di inefficienze e speculazioni che sono costate alle tasche degli italiani 4 miliardi di euro nel solo 2008. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che il tasso di aumento doppio degli alimentari non è giustificabile dai prezzi delle materie prime che hanno listini in forte calo.
L’aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo - ha sottolineato la Coldiretti - conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori. Nel 2008 - ha precisato la Coldiretti - l’aumento dei prezzi per i prodotti alimentari è stato in media del 5,4% superiore al 3,3% dell’inflazione generale con un differenziale del 2,1% che tende ad allargarsi nel 2009 (2,2% a gennaio) nonostante il forte calo dei prezzi delle materie prime agricole.
I prezzi alla produzione dei prodotti agricoli - ha continuato la Coldiretti - hanno registrato su base annuale una diminuzione del 14% sul 2008, con cali per i cereali (-44%), per l’olio di oliva (-23%), per i vini (-19%), per gli ortaggi (-15%) e per il latte (-8%), sulla base dei dati Ismea relativi a dicembre.
Gli italiani hanno speso 205 miliardi in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19% della spesa familiare ed è quindi necessario - ha precisato la Coldiretti - interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica. L’obiettivo è quello di ridurre la forbice dei prezzi tra produzione e consumo per recuperare valore per le imprese e per i cittadini.
Qui non c’entra né la crisi mondiale né altro, si tratta semplicemente di una prolungata rapina che - ha affermato la Coldiretti - dobbiamo fermare con il nostro progetto per una filiera tutta agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori. In generale, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori. I prezzi - conclude la Coldiretti - aumentano quindi in media quasi cinque volte dal campo alla tavola e esistono dunque ampi margini da recuperare, con più efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.

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