Dal fenomeno del capolarato a quello dei salari da fame, passando per la piaga degli infortuni: l’agricoltura è uno dei settori più vulnerabili alle problematiche del lavoro, tema al centro delle riflessioni nella giornata del Primo Maggio. “L’ennesimo caso di sfruttamento nei campi di Piombino riporta sotto i riflettori la piaga del caporalato, con persone che lavoravano più di 10 ore al giorno per salari in un caso addirittura sotto all’euro l’ora - sottolinea Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori - un’emergenza diffusa da Nord a Sud, dalle Langhe, dove nel mese di marzo sono stati individuati 40 braccianti sfruttati nei vigneti, all’entroterra siciliano. In questo contesto è urgente dare un valore socialmente condiviso alla retribuzione dei lavoratori, con misure che permettano alle persone di vivere dignitosamente. Il salario minimo è uno degli strumenti da attivare, ma è necessario affiancarlo allo sblocco degli investimenti nella prevenzione infortuni e a politiche lungimiranti sugli effetti dei cambiamenti climatici. A livello globale le esposizioni al calore provocano 22,85 milioni di infortuni sul lavoro all’anno e in Italia si prevede un’altra estate in cui bisognerà ricorrere a misure emergenziali per i lavoratori dei campi”.
In generale, aggiunge Santoianni “nei primi due mesi del 2024 le morti sul lavoro sono aumentate del 19% e le denunce di infortunio del 7,2%. Da Brandizzo a Firenze, le cause che portano agli incidenti si ripetono: mancanza di tutele, scarsa efficacia dei controlli, esternalizzazioni incontrollate, come nel cantiere di Firenze dove lavoravano circa 60 imprese. E un denominatore comune: il lavoro sempre più povero e vulnerabile”.
I dati Eurostat dicono che in Italia l’11,7% dei lavoratori dipendenti riceve un salario inferiore ai minimi contrattuali, la media Ue è del 9,6%. Inoltre dati Inail alla mano, nel 2023 le denunce di malattia professionale sono state 72.754 (+19,7% rispetto al 2022) mentre nel primo bimestre del 2024 siamo già a 14.099, il 35,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024