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ISMEA, A MAGGIO PREZZI AGRICOLI STABILI SUL 2009. PER LA PRIMA VOLTA DA GENNAIO 2009 NON SI REGISTRANO CALI. COLDIRETTI: “DATI INCORAGGIANTI, MA VANNO CONFERMATI”. CONFAGRICOLTURA: “REDDITI DEGLI AGRICOLTORI SCESI DEL 36% IN 10 ANNI”

Dopo 16 mesi consecutivi di continue riduzioni, su base annuale, che hanno messo in crisi le imprese agricoli, si ferma il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli nelle campagne, che fanno registrare, per la prima volta dal gennaio 2009, una variazione nulla a maggio 2010 sullo stesso mese del 2009. Ecco l’analisi di Coldiretti sui dati Ismea. “Dopo le previsioni positive di Confindustria sull’uscita dell’Italia dalla recessione, un risultato incoraggiante - sottolinea la Coldiretti - viene anche dal settore agricolo anche se dovrà essere confermato nei prossimi mesi. La situazione nelle campagne rimane infatti particolarmente grave con i prezzi riconosciuti ai produttori che - continua la Coldiretti - hanno raggiunto livelli così bassi da non riuscire a coprire i costi. Difficile è la situazione dei cereali dove, in controtendenza con l’andamento generale, si continua a registrare a maggio un calo del 12,3% su base annuale. La situazione di difficoltà del settore - aggiunge Coldiretti - non dipende però solo dalla crisi generale ma dai due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura: italiana: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano, come dimostra la vicenda della mozzarella blu; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli nazionali senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il fatto che - conclude la Coldiretti - il prezzo di un prodotto aumenta più di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera”.
Lettura leggermente più negativa quella di Confagricoltura: “c’è stato un recupero su base mensile per le coltivazioni nel loro complesso (+1,2%), ma nell’anno hanno perso il 2,4%. In difficoltà il comparto zootecnico a livello mensile (-1,8%), ma recupera qualcosa su base annuale (+2,2%), tenendo presente che quella precedente era stata un’annata particolarmente disastrosa per la zootecnia. Dall’indice Ismea emerge la flessione, a maggio 2010 rispetto a maggio 2009, dei prezzi dei cereali (-12,3%), della frutta fresca e secca (-9,1%), delle colture industriali (-8,4%) e dei vini (-2%). Nel comparto zootecnico si segnalano diminuzioni delle quotazioni per conigli (-18,8%), volatili domestici (-14,6%), bovini e bufalini (-2,1%) e ovicaprini (-1,2%). Alcuni comparti registrano incrementi, come l’olio di oliva (+12,3%), anche se, come ricorda Ismea, a maggio 2009 aveva toccato il livello più basso degli ultimi anni. Ma il calo persistente delle quotazioni all’origine - aggiunge Confagricoltura - e l’aumento dei costi, che si mostrano stabili o con limitate flessioni, mettono le aziende agricole in grande difficoltà. Con una notevole decurtazione dei redditi dei produttori, che sono diminuiti del 36% su dieci anni fa”.

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