Aumenta la voglia di qualità nel sistema agroalimentare italiano: stando alle cifre Ismea, nel 2001, l'insieme dei prodotti tipici, biologici ed a marchio regionale e privato ha espresso un giro d’affari di quasi 22 miliardi di euro, realizzato per oltre l’80% sul mercato interno (17,5 miliardi di euro). Sul circuito della qualità, i vini doc e docg, da soli, rappresentano il 38% del mercato, seguiti da Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Prosciutto di Parma che incidono per il 20% sul valore totale; il resto dei prodotti dop e igp si aggiudica complessivamente il 10% del giro d'affari. Il “biologico” copre la quota del 10% del fatturato globale e una fetta consistente del mercato (16%) interessa i marchi della gdo (grande distribuzione organizzata), contro il 6% dei prodotti di qualità a
marchio industriale.
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