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Ismea: umore più sereno tra le industrie alimentari italiane, che vedono una ripresa nell’ultimo trimestre del 2014 (+4,5%). Bene acque minerali e bevande analcoliche, male invece l’industria olivicola e quella vitivinicola

I segnali di recupero della domanda interna e della produzione spingono verso l’alto la fiducia dell’industria alimentare italiana nell’ultimo trimestre del 2014. A rilevarlo è l’Ismea, sulla base di un’indagine condotta su un panel di 1.300 imprese del settore. L’indicatore che misura il sentiment delle aziende, sintetizzando i giudizi sull’andamento degli ordini e sul livello delle scorte e le attese produttive future, si attesta su un valore pari a -0,4% con una crescita di 4,5 punti rispetto al trimestre (luglio-agosto-settembre) e di 3,9 su base annua.
L’incremento congiunturale dell’indice è da attribuirsi all’evoluzione positiva dei giudizi sugli ordini e sul livello delle scorte, di riflesso a fattori stagionali (festività natalizie), mentre il confronto su base annua, mette in luce un miglioramento di tutte le componenti dell’indice, comprese le aspettative. Positivo anche il bilancio dell’intera annata, con l’indice medio del 2014 attestato 6 punti sopra il valore del 2013. A livello territoriale, la fiducia dell’industria alimentare risulta polarizzata: l’indice è positivo e in miglioramento, su base trimestrale e annua, nelle aree del Nord Est e del Mezzogiorno, mentre è negativo e in flessione, su base trimestrale e annua, al Centro e nel Nord Ovest.
Tra i diversi settori, spicca il netto recupero della fiducia nell’industria delle acque minerali e delle bevande analcoliche, della prima lavorazione delle carni bianche e dei gelati. Risultano al contrario prevalentemente negativi e in deterioramento i giudizi espressi dall’industria olivicola e vitivinicola, sui quali pesano i deludenti risultati produttivi della campagna 2014-2015.

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