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ISTAT: DAI PICCOLI NEGOZI ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE CALANO LE VENDITE AL DETTAGLIO DEGLI ALIMENTARI A GENNAIO 2011. CONFESERCENTI: “PEGGIO DELLA FASE PIU’ ALLARMANTE DELLA CRISI NEL 2010. CONSUMI IN STALLO PREOCCUPANTE. SIAMO ALLA FRUTTA”

Il calo delle vendite al dettaglio registrato dall’Istat in gennaio 2011 preoccupa Confesercenti. Secondo il presidente Marco Venturi “colpisce molto: è andata peggio della fase più allarmante della crisi nel 2010. Ma soprattutto fa riflettere il calo degli alimentari nei piccoli negozi e perfino nella grande distribuzione: questo vuol dire che siamo davvero alla frutta. Questa deriva dei consumi parla chiaro: se non si fanno tagli coraggiosi alla spesa, se non si rilanciano gli investimenti, se non si mette riparo ai ritardi strutturali di cui l’Italia soffre da tempo immemorabile, non si va da nessuna parte”. Inoltre, osserva il presidente della Confesercenti, “a risollevare le sorti dei consumi interni non c’é stato neppure il miracolo dei saldi, la cui flessione abbiamo segnalato già a suo tempo. Ed ancora una volta sono i piccoli negozi a pagare il prezzo più salato”. Secondo Venturi “un’urgente e profonda riflessione sullo stato reale della nostra economia ora si impone: fra disfunzioni di ogni tipo e un debito pubblico stratosferico, il risultato è che la crescita non decolla, la domanda interna ristagna, le incertezze ingessano i comportamenti degli italiani”. Per Venturi “servono interventi forti: abbiamo chiesto di liberare risorse eliminando i troppi sprechi pubblici, gli eccessi burocratici e, con l’avvio del federalismo, le inutili province (con un conseguente vantaggio per le famiglie di 300 euro). Nessuna risposta”.

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