Le aziende agricole, censite nel 2000, sono state in tutto 2.593.090. La loro superficie totale, che copre circa il 65% dell'intero territorio nazionale, si è ridotta in proporzione (-13,6%). La forma di conduzione prevalente è quella diretta del coltivatore, praticata nel 94,8% nelle aziende. Fra le aziende a conduzione diretta prevalgono quelle che utilizzano esclusivamente mano d'opera familiare (81,3% del totale delle aziende). Dal censimento risulta che la grande maggioranza delle aziende (86,8%) è proprietaria dei terreni sui quali svolge la
propria attività. L'Istat rileva che la maggior parte delle aziende (56,9%) si trova nel Mezzogiorno, dove si registra anche la loro più alta densità territoriale (12 aziende per kmq contro le 6,3 del Centro-Nord e le 8,6 della media nazionale). Il calo delle aziende è stato molto più
forte al Nord che nel Mezzogiorno. L'estensione media delle
aziende italiane è rimasta invariata nel decennio
1990-2000, passando da 7,52 a 7,57 ettari per azienda in termini di superficie totale. I valori più elevati si registrano nel Nord-Ovest; quelli più bassi riguardano il mezzogiorno continentale. Dal censimento risulta in aumento la coltivazione dell'olivo (+7,1% in termini di aziende e +4,6% in termini di superficie) e della vite per doc e docg(+17,4% in termini di aziende coltivatrici e +22,4% in termini di superficie investita). Arretrano invece la vite per la produzione di altri vini (-36,2% le aziende e -34,2% la superficie), gli agrumi (-10,7 le aziende e -23,1% la
superficie) ed i frutteti (-8% le aziende e -4,4% la superficie).
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