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ISTAT: NEL 2011 GLI ITALIANI HANNO TAGLIATO DELL’1,3% LA SPESA ALIMENTARE. FILIPPO FERRUA, PRESIDENTE FEDERALIMENTARE: “PESSIMI SEGNALI DI UNA CRISI CHE NON ACCENNA A DISSOLVERSI. AUMENTO IVA GRAVE ERRORE, SERVONO MISURE PER CRESCITA NON TASSE”

“Pessimi segnali di una crisi che non accenna a risolversi”: così il presidente di Federalimentare,
Filippo Ferrua, accoglie i dati diffusi oggi da Istat e Confcommercio, che certificano la contrazione dei consumi, della propensione al risparmio delle famiglie e dei profitti delle imprese. In particolare, con i risparmi le famiglie italiane hanno tagliato dell’1,3% anche le spese alimentari e le tavole si sono impoverite in quantità nel 2011, e la riduzione è continuata anche nel 2012 con un calo del 2,3% a febbraio.

E il previsto pesante calo dei consumi alimentari per le festività pasquali è, spiega Ferrua, “una riprova che questi segnali hanno delle conseguenze concrete nella vita delle famiglie italiane, schiacciate tra il calo del potere d’acquisto dovuto alla difficile congiuntura economica e il costante incremento della pressione fiscale”. Per questo Federalimentare ribadisce la propria contrarietà all’ipotesi di aumentare ulteriormente l’Iva sui generi alimentari. Una scelta, avverte, che complicherebbe ulteriormente uno scenario “che sta assumendo tinte sempre più fosche” e che va combattuto con “misure urgenti per la crescita e non tasse”.

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