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ITALIA-FRANCIA, UN PATTO CONTRO L’AGRO-PIRATERIA CHE GARANTISCE ANCHE CORRETTEZZA NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI

Italia e Francia uniscono le forze per frenare l'agropirateria e garantire la correttezza nella formazione dei prezzi. E' questo l'obiettivo del “Patto europeo con il consumatore”, siglato a Roma da Paolo Bedoni e Jean-Michel Lemetayer, rispettivamente presidenti della Coldiretti e dell'Fnsea, le due organizzazioni degli imprenditori agricoli più rappresentative dei due Paesi dove si realizza il 38% del valore della produzione agricola europea e quasi la metà dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall'Unione Europea. "Sia la Francia che l'Italia - sostengono le due organizzazioni - hanno dovuto affrontare forti distorsioni nel mercato dei prodotti alimentari, con una forbice dei prezzi tra produzione agricola e consumo che danneggia le imprese ed i consumatori. I due Paesi con la più ricca tradizione agricola, alimentare e gastronomica all'interno dell'Unione Europea sono per questo quelli più colpiti dalla pirateria alimentare". Il protocollo di intesa è stato siglato in occasione della consegna al presidente della Coldiretti delle insegne di cavaliere dell'Ordine del Merito agricolo. Coldiretti e Fnsea, secondo quanto prevede l'accordo, si impegnano a sviluppare lo scambio di informazioni sugli andamenti di mercato e di corrette pratiche commerciali per la giusta remunerazione dei produttori agricoli, nonché il sostegno all'avvio di un meccanismo di intervento per le crisi di mercato strutturato come una rete di sicurezza in caso di crollo dei prezzi al produttore. Saranno 41 le specialità alimentari (14 italiane e 15 francesi) all'attenzione dei negoziatori del Wto che si incontreranno alla conferenza ministeriale di Hong Kong a dicembre anche per discutere le modalità per proteggere i prodotti a Indicazione Geografica. "Tre quarti del fatturato e quasi l'80% del valore delle esportazioni di prodotti alimentari tipici italiani (ad eccezione dei vini) sarebbe protetto dalle imitazioni internazionali se - sostiene la Coldiretti - la lista di specialità sarà tutelata nell'ambito del registro multilaterale sulle indicazioni geografiche". Il paniere nazionale dei prodotti a denominazione di origine e indicazione geografica protetta sviluppa un valore al consumo pari a 8,5 miliardi di Euro (1,5 miliardi le esportazioni) al quale si aggiunge il patrimonio di vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale di vino che genera un fatturato complessivo di circa 8 miliardi di euro e un valore delle esportazioni superiore ai 3 miliardi di euro, la principale voce dell'export agroalimentare nazionale.

Italia e Francia, ecco i “tesori” da difendere
Sono 14 i prodotti italiani e 15 quelli francesi che rientrano nella lista delle 41 specialità alimentari che sarà all'attenzione dei negoziatori del Wto alla conferenza ministeriale di Hong Kong, a dicembre, dove saranno anche discusse le modalità per proteggere i prodotti a Indicazione Geografica dalle imitazioni presenti nel commercio internazionale. Ecco una tabella riepilogativa dei prodotti da difendere dall'agropirateria in sede Wto: Italia - Vini: Chianti, Grappa di Barolo, del Piemonte, di Lombardia, del Trentino, del Friuli, del Veneto, dell'Alto Adige, Marsala; - Formaggi: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano; - Prodotti a base di carne: Mortadella di Bologna, Prosciutto di Parma, Prosciutto San Daniele, Prosciutto Toscano; Francia - Vini: Beaujolais, Bordeaux, Bourgogne, Chablis, Champagne, Cognac, Graves, Médoc, Moselle, Rhin, Saint-Emilion, Sauternes; - Formaggi:Comté, Reblochon, Roquefort.

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