Una proposta di Olanda e Germania mira ad eliminare la denominazione “ciliegino” e a far rientrare questa particolare qualità di prodotto nella più ampia categoria commerciale del pomodoro. Ne da notizia la Confagricoltura, ricordando che il prossimo novembre a Ginevra si riunirà il gruppo di lavoro Unece, che si occupa di formalizzare le proposte per la standardizzazione a livello mondiale ed europeo delle norme di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli freschi. All’ordine del giorno importanti proposte di modifica alle norme sulla commercializzazione di agrumi, mele, patate, pesche e soprattutto pomodori, prodotti strategici per l’agricoltura del nostro Paese.
“L’opera di standardizzazione - spiega l’organizzazione agricola - è fondamentale per regolare il commercio tra Paesi e per evitare che il mercato ortofrutticolo venga perturbato da prodotti non soddisfacenti dal punto di vista estetico e gustativo”.
Confagricoltura è fortemente preoccupata per l’iniziativa di Olanda e Germania che vorrebbero far sparire la tipologia commerciale “ciliegino”, lasciando intendere al consumatore che la sola differenza con un pomodoro comune sia la dimensione. In realtà il “ciliegino” si differenzia per molte qualità specifiche: sapore, consistenza della polpa, lucentezza, conservabilità, alto contenuto di vitamina C e antiossidanti (licopene), elevata gradazione brix (dolcezza). A questo si deve aggiungere che il “ciliegino” ha ricevuto la sua consacrazione ufficiale attraverso il riconoscimento della famosa Igp “Pachino”. L’intento di Olanda e Germania è quello di ridurre a tre le attuali quattro tipologie commerciali e di eliminare i requisiti minimi in termini di calibro dei pomodori.
“Questo - spiega Confagricoltura - rappresenterebbe un alleggerimento dell’attuale normativa e favorirebbe Paesi come l’Olanda, che commercializzano ed acquistano grandi quantità di prodotti ortofrutticoli, ma creerebbe nel consumatore confusione, vanificando gli sforzi di tutti quei produttori che per anni hanno investito per distinguere il “ciliegino” dal più comune pomodoro”. Anche il Ministero delle Politiche Agricole ha già reagito negativamente a questa proposta nel corso dell’ultima riunione del gruppo di lavoro di maggio.
“Ma ora occorre fare squadra - dice Confagricoltura - per evitare che Paesi del Nord Europa prendano decisioni in merito a produzioni in cui siamo leader mondiali”.
Confagricoltura ricorda che l’Italia esporta più di due milioni di quintali di pomodoro all’anno, per un valore che si aggira intorno ai 135 milioni di euro.
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