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VENDEMMIA 2018-2019

Italia primo produttore di vino d’Europa: i dati Copa-Cogeca confermano i numeri Oiv

Le due più grandi cooperative di produttori europee stimano la produzione tricolore a 49,5 milioni di ettolitri, in crescita del 16% sul 2017
COPA COGECA, DATI, VENDEMMIA, Mondo
L’Italia si conferma primo produttore di vino in Europa nel 2018

L’Italia sarà il produttore n. 1 di vino in Europa: le previsioni dei dati Oiv- Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, una sorta di “Onu del vino”, sono sostenute dai numeri di due tra le più grandi cooperative di produttori europee, il Copa-Comitato delle organizzazioni professionali agricole, e il Cogeca-Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea. Secondo le ultime stime infatti, con 49,5 milioni di ettolitri di vino, in crescita del 16% sulla scarsa vendemmia del 2017, il Belpaese si confermerà sul gradino più alto del podio tra i Paesi Ue in produzione di succo di Bacco, seguito dalla Spagna, che con 47 milioni di ettolitri prodotti (in crescita sull’anno precedente di un sorprendente 33%), supera la Francia e i suoi 46,3 milioni di ettolitri (qui c’è una discordanza con i dati dell’Oiv, che vedono la Francia e i suoi 46,4 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 40,6 milioni di ettolitri).
Differenze di stime a parte, la vendemmia 2018 è sicuramente in crescita rispetto alla scarsa (e in certi casi quasi disastrosa) raccolta del 2017: quest’anno, sono attesi ottimi risultati in termini di volumi in Germania, con 10,7 milioni di ettolitri e una crescita del 44% sull’anno precedente, ma anche in Austria e Ungheria. L’unico dato negativo è per il Portogallo, dove la produzione è in calo del 20%, raggiungendo solo 5,3 milioni di ettolitri.
Se i dati sono comunque in positivo, le previsioni erano leggermente migliori: ciò che ha compromesso i numeri, come si legge nel rapporto sono state le condizioni meteorologiche atipiche, che hanno contraddistinto l’annata. “In particolare l’Italia - si legge - ha vissuto una campagna al rovescio, con la crescita delle vigne che procedeva bene in una prima fase, poi gelate, piogge e umidità che hanno ridotto molto le aspettative”. E infine “l’assenza di precipitazioni in agosto si è tradotta in buone condizioni fitosanitarie. Per far fronte a un clima così insolito - conclude il documento - il settore vitivinicolo dovrà adattarsi velocemente e adoperare tecnologie innovative”.

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