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ITALIA UBRIACA DI VINO STRANIERO. ALLARME DI BEVERAGE & GROCERY: “SPARISCONO I TERRENI AGRICOLI”

Sono sempre meno i terreni votati all’agricoltura: in 10 anni, è scomparso oltre 1/3 del frutteto italiano, con effetti sui redditi degli imprenditori agricoli, sul paesaggio e sulla salute dei cittadini. E non basta: se si va avanti così, c’è il rischio che l’Italia dica addio alla produzione del vino. Ecco i dati emersi dall’inchiesta curata da Marco Torricelli, nel mensile di settore Beverage & Grocery, testata che descrive come funziona e come cambia la distribuzione moderna che, a partire dal 16 novembre, si troverà anche nelle edicole delle stazioni e degli aeroporti, oltre che in quelle dei centri commerciali e degli ipermercati.

“Vogliamo puntare i riflettori sul caso agricoltura/viticoltura, un malato grave. Vogliamo gridare tutta la nostra indignazione per un comparto importantissimo della nostra economia che rischia di morire”, osserva Franca Leemann Borgio, direttore del mensile.

Esempi? Il latte a lunga conservazione: 2/3 dei cartoni viene dall’estero. “È evidente che ai contadini italiani conviene vendere terreni edificabili, ma nel giro di pochi anni rischiamo di perdere un patrimonio straordinario di prodotti tipici, compresi i vini di alto livello, e di finire nel comparto alimentare colonizzati, con le arance di Israele o del Sud America, l’olio della Turchia o della Spagna, le zucchine della Francia…”, commenta Torricelli. Che conclude: “Bisogna riconoscere a chi produce un valore primario e assoluto sia in termini economici, che in termini di immagine, altrimenti quando e se ci sarà mai una rivisitazione dell’agricoltura non ci saranno più gli agricoltori”.

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