Italiani, popolo di “salutisti”, ma soprattutto a parole, almeno a tavola: se il 61% dichiara che “mantenere una buona salute” rientra tra le priorità e i corretti stili di vita da seguire, solo 1 su 4, poi, riesce effettivamente a seguire un’alimentazione sana. Emerge da un sondaggio di GfK Eurisko per il gruppo farmaceutico Menarini (www.menariniblog.it/come-mangiano-gli-italiani). Da cui emerge che, al di là delle buone intenzioni, molti dei “buoni propositi” non vengono messi in pratica a causa dello stress, del lavoro, degli impegni quotidiani: solo 2 su 10 fanno movimento, e meno di 2 su 10 dichiarano di fare controlli preventivi.
Sul fronte del cibo, ancora, solo il 57% dedica la giusta attenzione alla propria alimentazione, con pasti equilibrati e mangiando con tranquillità e senza fretta. “Primi in classifica” per le peggiori abitudini alimentari sono gli studenti, seguiti da operai, commessi, commercianti, artigiani e manager/dirigenti.
Nella loro dieta quotidiana si susseguono una serie di cibi “ready-made” come pizza (71%), salumi e affettati (80%) e dolci (71%), con percentuali molto superiori alla media nazionale, il che comporta un maggiore consumo di cibi calorici, un alto apporto di carboidrati e grassi e una minore assunzione di frutta e verdura. Soprattutto il consumo giornaliero di frutta e verdura è nettamente inferiore ai valori medi nazionali e si assesta al 38% per la frutta e al 29% della verdura, contro il 58% e il 42% della media italiana.
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