Da anni si parla di “svolta green”, anche nell’alimentazione, che certo non lascia indifferenti gli italiani. Prodotti biologici, “free from”, sempre più dieta vegana e mediterranea sono i trend più in voga, ma anche l’italianità dei prodotti e l’attenzione per la salute. I gusti degli italiani davanti agli scaffali sono cambiati, o seguono la stessa “onda” degli ultimi anni? A rispondere ci pensa l’Osservatorio Immagino, lo studio n. 4 realizzato da Nielsen e da GS1 Italy che, ogni sei mesi, incrocia oltre 100 indicazioni presenti sulle confezioni dei prodotti di largo consumo con le rilevazioni scanner di Nielsen su venduto, consumo e fruizione dei media. Da cui è emerso, in sintesi, che il carrello della spesa degli italiani è sempre più nutriente, con l’apporto calorico medio a +0,2%: sono aumentate le vendite di prodotti ricchi di fibre e proteine, ma anche di lipidi, mentre sono calate quelle di prodotti con troppi carboidrati e zuccheri. Proprio la salute è il comun denominatore dei trend registrati nell’anno, finito a giugno 2018, analizzato nello studio, che riunisce alimenti legati al lifestyle, cioè biologici, veg, halal e kosher, che registrano una crescita delle vendite sul 2017 dell’8,9%, e di prodotti rich-in (in particolare integrali o con fibre) a+5,2%. Ancora positiva, ma più lenta che nei mesi scorsi, la crescita delle vendite di prodotti per intolleranti al glutine o al lattosio (+3,2% contro il +4,4% dei 12 mesi precedenti) e “free from” (+1,0% rispetto al +2,3% dell’anno precedente).
Ma se le tendenze vanno e vengono, ciò che sembra non passare mai di moda è il made in Italy: il 25,1% dei prodotti sugli scaffali dichiarano in etichetta la loro italianità, e rappresentano il 22,5% del giro d’affari complessivo dei mass market con 6,4 miliardi di euro di vendite generate solo dai questi prodotti, che riportano in etichetta claim come “100% italiano”, “made in Italy” e “solo ingredienti italiani”, pittogrammi (come la bandiera nazionale) e indicazioni geografiche riconosciute in ambito Ue, come Dop, Igp, Doc e Docg.
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