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“JUNK FOOD” ASSOLTO: NON SONO HAMBURGER E PATATINE FRITTE LA CAUSA DIRETTA DI OBESITÀ E MALATTIE CARDIOVASCOLARI. ALMENO SECONDO UNO STUDIO DELLA CAMBRIDGE UNIVERSITY. MA LA DIATRIBA RESTA APERTA E, TRA LE ARMI CONTRO L’OBESITÀ, SPUNTA LA TEQUILA

È stato per lungo tempo relegato nella lista nera dei cibi nemici della salute, ma oggi il “cheeseburger” si prende la sua rivincita. Per decenni, i medici hanno invitato le persone ad evitare il cosiddetto “junk food”, il cibo spazzatura, causa di obesità e malattie cardiovascolari, ma adesso un nuovo studio, portato avanti da un team di ricercatori della Cambridge University, guidato dal dottor Rajiv Chowdhury, e riportato dal quotidiano “New York Times” (www.nytimes.com), sostiene che un cheeseburger, o un pezzo di pizza carica di formaggio, in fondo non fa così male. Le persone che consumano livelli abbastanza alti di grassi saturi, come quelli che si trovano per esempio in salumi, burro o formaggio, infatti, non soffrono di malattie cardiovascolari in misura maggiore di chi ne assume meno. Insomma non ci sono prove, almeno stando alle conclusioni dello studio, che abolendo i grassi saturi e sostituendoli con quelli insaturi (omega 3, omega 6) contenuti in pesce, olio di semi, legumi e altri cibi, si riducano i pericoli di ammalarsi.
Più cauto, invece, il dottor Frank Hu, professore alla Harvard School of Public Health, che, pur non avendo partecipato allo studio, sottolinea come i risultati della ricerca non dovrebbero essere considerati un via libera ad un maggiore consumo di bistecche, burro e altri alimenti ricchi di grassi saturi. A suo parere infatti, bisogna guardare ai singoli cibi e non ai gruppi di sostanze nutritive. Il dottor Chowdhury e il suo team (che hanno condotto la ricerca sulla base di circa 80 studi che coinvolgono più di mezzo milione di persone), rispondono di aver osservato non solo ciò che la gente ha mangiato, ma anche dati più oggettivi come la composizione degli acidi grassi nel sangue e nel tessuto adiposo. E precisano di aver trovato un legame tra i grassi trans e le malattie cardiache, ma nessuna prova del pericolo rappresentato dai grassi saturi.
Nel frattempo, un gruppo di esperti sostiene che la nuova arma nella lotta all’obesità potrebbe essere la tequila. Negli esperimenti effettuati sui topi, infatti, sembra che gli Agavins (gli zuccheri naturali contenuti nell’agave, la pianta da cui deriva la tequila) proteggano contro l’obesità e il diabete di tipo 2. Gli Agavins, come spiega uno studio presentato alla riunione annuale dell’“American Chemical Society”, agiscono come fibre alimentari e non causano l’aumento del livello di zucchero nel sangue, e potrebbero quindi essere usati come dolcificante artificiale dalle persone che soffrono di questi disturbi.

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