02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’abito Armani con bambù, il “Grand sac” Chez Dèdè dipinto con colori alimentari, l’“Abito del Pane” di Gattinoni, scarpe Ferragamo in pelle di dentice: ecco la mostra “L’Eleganza del Cibo” attorno ad un “Vigneto Incantato” ai Mercati Traianei a Roma

Un abito in seta jacquard con ricamo a motivo bambù di Giorgio Armani, un abito di organza di Christian Dior del 1953 ricamato a mano con piccoli fiori e frutti, e uno in pizzo macramè con applicazioni tridimensionali di fiori e frutta di Alberta Ferretti; l’“Abito da Cocktail, Mele e Ciliegine” lavorato con la tecnica del sottovuoto dalla Collezione Food Fashion di Alessandro Consiglio, “Le petite déjeuner sur l’herbe Grand sac” dipinto a mano con colori ottenuti da alimenti di Chez Dèdè; e, ancora, la mise sportiva a stampa food della Collezione “We are what we eat” di Etrò, un mini dress della Collezione gastronomica 1970 di Ken Scott, stesso anno di un abito Krizia con stampa ananas, accanto all’“Abito del Pane” con vere spighe di grano, juta, salatini e biscotti cristallizzati di Gattinoni e all’abito scultura con radici di liquirizia Amarelli di Tiziano Guardini, senza dimenticare gli accessori, come le Scarpe in pelle di dentice turchese firmate da Salvatore Ferragamo nel 1930-1935, o gli orecchini “Forchetta/Fork earrings” di Gianni De Benedittis per futuroRemoto. Ecco la “passerella” di “L’Eleganza del Cibo. Tales about food and
fashion”, una grande mostra ai Mercati di Traiano a Roma, che, in occasione dell’Expo, celebra fino al 1 novembre quanto la moda e la maestria sartoriale made in Italy hanno saputo trarre ispirazione dal cibo, attraverso oltre 160 creazioni dei più grandi stilisti, dal 1950 ad oggi, insieme a quelle di giovani talenti e designer. E dove anche il vino è protagonista, con il percorso espositivo che si snoda nell’antico sito archeologico attorno ad un “Vigneto Incantato”, una vigna di carta, opera dell’artista Federico Paris.
Due simboli del patrimonio nazionale tra i più apprezzati e conosciuti al mondo si incontrano nella mostra “L’Eleganza del Cibo” - promossa da Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Regione Lazio, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Expo Milano 2015 - dove le diverse accezioni della moda, dal tessuto al ricamo, dall’abito all’accessorio, ma anche immagini fotografiche e video, ologrammi, video mapping e visual-art, hanno come filo conduttore il cibo e le materie
prime della natura, secondo i quattro elementi naturali: Acqua, Aria, Terra, Fuoco. Il tutto attorno al “Vigneto Incantato” di Paris, realizzata in vari tipi di carta bianca e cartone dipinto di bianco insieme agli artisti Jan Incoronato, Stephanie Testà, Giulia Petrazzini, Daniela Butacu, ed il Liceo artistico F.Orioli di Viterbo.
La mostra, a cura di Stefano Dominella e di Bonizza Giordani Aragno, si ispira al concetto della moda che veste il corpo, lo abbellisce, lo esalta e lo protegge, mentre il cibo lo attraversa, lo nutre e lo penetra. E se la moda ciba la mente, il cibo nutre il corpo. Tra le 160 creazioni in mostra, tra accessori e abiti, alcuni dei quali mai presentati prima d’ora, come non citare Giorgio Armani che ha eccezionalmente aderito all’iniziativa. “Re Giorgio”, nella sua ultima collezione Privè 2015, si ispira al bambù, pianta delicata e robusta al tempo stesso, sempre più in voga nell’industria ecosostenibile, metafora di un’eleganza che eleva a poesia tessuto e disegno. Etro fa invece suo lo slogan “We are what we eat” (Noi siamo ciò che mangiamo), così le meravigliose stampe della Maison si colorano di pasta e crostacei crudi, in composizioni grafiche create con immagini digitali in cui i pranzi, italianissimi nella loro rappresentazione, si trasformano in un caleidoscopio di cibo. E se Agatha Ruiz de la Prada, da sempre ci stupisce con decorazioni che richiamano il cibo, tutte decisamente ironiche e spiritose, per ridere insieme alla moda che andiamo ad indossare ogni giorno, Gattinoni ha dedicato un’intera collezione di alta moda al cibo, in mostra il “bread dress” con bustier scolpito con vere spighe di grano e pantaloni in juta ricamati con biscotti e salatini glassati e cristallizzati.
Il giovane designer Tiziano Guardini sceglie vere radici di liquirizia per realizzare il suo abito “Natural Couture” eco-sostenibile. Salvatore Ferragamo, pioniere nell’utilizzo di materiali poveri come sughero, rafia e canapa, ha scelto di esibire alcune delle sue calzature più famose tratte dal prezioso archivio storico della fondazione a lui dedicata. Antonio Marras, che affonda le radici della creatività nella sua terra di origine, la Sardegna, mette in mostra abiti con ricami-richiami alla natura. Immancabile Moschino, che da sempre ha trattato il cibo con ironia e come strumento di denuncia sociale. In mostra anche Ken Scott, “il giardiniere della moda”, colui che tra i primi ha scelto di inneggiare al food attraverso le vivaci stampe dei suoi abiti: asparagi, piselli, carciofi, mele, diventano “meraviglioso orto” da indossare. E tra gli altri ai Mercati di Traiano, in scena anche il “florilegio” di Laura Biagiotti attraverso abiti che citano una “natura di tessuto”. E ancora, Emilio Pucci, Enrico Coveri, Fendi, Gianfranco Ferrè, Kenzo, Louis Vuitton, Marella Ferrera, Mariella Burani, Max Mara, Melissa by Karl Lagerfeld e Valentino.
Info: www.mercatiditraiano.it

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli