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L’ACCESSO AL CREDITO AGRICOLO NON E’ UGUALE PER TUTTI: FINANZIAMENTI INFERIORI ALLA RICHIESTA, ALTI TASSI DI INTERESSE E LUNGHI TEMPI DI ISTRUTTORIA PER IL CENTRO E IL MEZZOGIORNO. AL NORD, INVECE, SOSTEGNO DALLE BANCHE. A DIRLO UN’ANALISI ISMEA

L’accesso al credito agricolo non è uguale per tutti: finanziamenti inferiori alle richieste, alti tassi di interesse e lunghi tempi di istruttoria per il Centro e il Mezzogiorno. Al Nord, invece, c’è il sostegno finanziario delle banche. A dirlo un’analisi Ismea sui dati Sgfa basata negli ultimi 6 anni. Le regioni settentrionali hanno beneficiato di un incremento medio annuo delle erogazioni bancarie rispettivamente del 3% e dell’1%, a fronte di un crollo dei finanziamenti del 15% nel Centro e dell’11% al Sud. A livello nazionale si registra una flessione media annua di 3 punti percentuali.
“La stretta sulla concessione dei prestiti ha profondamente mutato la geografia del credito nel settore primario. Mentre nel 2007 la distribuzione era piuttosto omogenea a livello di macroaree - dichiara Ismea - oggi si assiste ad una marcata polarizzazione, con il Nord che da solo intercetta oltre il 70% delle erogazioni bancarie complessive, nonostante un minor numero di imprese agricole presenti sul territorio”.
“Ma a cambiare è anche la struttura stessa del credito - continua Ismea - diminuiscono i finanziamenti di medio termine, risultano pressoché stazionari quelli di lungo periodo, mentre aumentano i prestiti a breve, ossia quelli destinati a finanziare l’attività corrente, che seppur minoritari nella composizione complessiva del credito agrario hanno raddoppiato la loro incidenza dal 2007 ad oggi”. Analizzando più in dettaglio la ripartizione del credito si osserva che nel Nord-Ovest è la Lombardia ad avere la quota maggiore di finanziamenti (64% nel 2012), mentre il Piemonte registra l’andamento migliore (+2% la variazione media annua degli ultimi 6 anni).
Tra le regioni del Nord Est, è invece l’Emilia Romagna ad assorbire la fetta più ampia del credito (48% del totale d’area) e a registrare il tasso di crescita medio annuo più sostenuto (+7%).
Nel Centro Italia le aziende toscane si aggiudicano il 44% delle erogazioni bancarie; sugli sviluppi del credito il risultato peggiore è invece quello del Lazio, con una flessione media annua del 19%.
Spostandosi al Sud, invece, è l’Abruzzo ad intercettare i maggiori finanziamenti bancari dell’area (24% del totale), mentre la Calabria, dal 2007 ad oggi, ha visto i prestiti alle aziende agricole ridursi a un tasso medio annuo del 23%.

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