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L’AD INTESA SAN PAOLO CORRADO PASSERA: “L’AGRICOLTURA HA UN RUOLO IMPORTANTE VOGLIAMO DEDICARE ANCORA MAGGIORE IMPEGNO AL SETTORE. NON CHIEDETECI “CATTIVO CREDITO”, MA ABBIAMO ANCORA 130 MILIARDI DI AFFIDAMENTI INUTILIZZATI”

“Abbiamo deciso di dedicarci ancora con maggiore impegno all’agricoltura perché da sempre crediamo che abbia un ruolo importante”: così l’amministratore delegato di Intesa San Paolo, Corrado Passera, dal Forum “Futuro Fertile” di Taormina (26-28 marzo), organizzato da Confagricoltura, la più importante associazione di imprese agricole italiane.

Un ruolo importante che l’agricoltura riveste, ma che “per concretizzarsi - aggiunge Passera - deve vedere investimenti tecnologici, investimenti per migliorare la dimensione delle imprese, investimenti per l’innovazione. Intesa San Paolo è da sempre molto attiva in agricoltura, ma vuole esserlo di più e incrementare la quota di mercato con 2-3 miliardi all’anno dedicati al settore. Per lavorare bene servono competenze specifiche per seguire quei grandi progetti che oggi non sono immediatamente ascoltati dalle banche perché bisogna capire come renderli bancabili. E questo in tutti i settori, dall’allevamento alla floricoltura fino alle colture intensive, per esempio”.

Guardando all’Europa, secondo Passera “non c’è la sensazione di un piano dedicato allo sviluppo dell’agricoltura e dell’agri-business, la stessa Pac sembra più una politica sociale per aree rurali disagiate, e spendere circa il 40% del bilancio Ue in questo senso sarebbe sprecare i soldi. Sarebbe positivo invece utilizzarli per uno sviluppo dell’agricoltura, per renderla più forte, meno esposta e più qualificata. E meno male che l’abbiamo tenuta, l’agricoltura, senza ascoltare i consigli dei “professorini” che dicevano di tenere solo i servizi”.

Tra i problemi dell’agricoltura attuale Confagricoltura ha sottolineato quello dell’accesso al credito: “non chiedeteci - commenta Passera - di fare il “cattivo credito. È vero che ci sono stati problemi di liquidità, tante banche in Europa sono saltate o sono state nazionalizzate, ma è anche vero che c’è poca domanda di “buon credito”, quello rivolto cioè al fatturato, al sostegno dell’export. Noi come Intesa San Paolo abbiamo 500 miliardi di credito in Italia di cui 2/3 per la maggioranza rivolti alle piccole e medie imprese, ma 130 miliardi di affidamenti sono inutilizzati. In agricoltura - ha detto Passera ai presenti - ci sono tante realtà che vanno bene, e noi vogliamo dedicarci a quelle imprese che ancora credono in se stesse, che tengono i soldi in azienda e investo per crescere, perché pensiamo che così si possa trasformare la crisi in un’opportunità e uscirne più forti”.

Sull’idea di Confagricoltura di “industrializzare” l’agricoltura italiana, per renderla più indipendente sul fronte delle materie prime, Passera commenta: “sicuramente dobbiamo smetterla di pagare il conto ai parassiti della finanza che speculano anche sui prezzi degli alimentari, ma dobbiamo permettere non all’agricoltura, ma alle varie agricolture di trovare e rendere più efficienti i propri modelli, lasciando spazio alle iniziative imprenditoriali che funzionano, e in agricoltura ce ne sono tante, senza però disegnare un modello dall’alto.

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