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L’AGLIO CINESE DIVENTA IGP, E PIACENZA SI RIBELLA. IL PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI DI PIACENZA, LUIGI BISI DICHIARA: “E’ INCONCEPIBILE, MONTICELLI ASPETTA DA VENTI ANNI ...”

L’aglio piacentino si ribella al riconoscimento Igp assegnato all’aglio cinese di Jingxiang Da Suan. “E’ l’ennesima prova che l’Unione Europea non tutela le nostre produzioni e nemmeno i consumatori”, ha protestato Luigi Bisi, presidente della Coldiretti di Piacenza.

“Questa notizia ha creato l’allarme tra i produttori comunitari”, ha avvertito Bisi. Che ha poi ricordato come “la produzione comunitaria sia già oggetto di una forte concorrenza da parte della Cina, il primo produttore mondiale di aglio”. Tanto che “potenzialmente la produzione di aglio cinese che potrebbe essere commercializzata con marchio comunitario Igp è pari a 5 volte il totale della produzione comunitaria”.

Dunque, ha sottolineato, “se per un verso è importante che ci sia questo mutuo riconoscimento delle denominazioni di origine tra Ue e Cina, visto anche l’elevato numero di imitazioni di prodotti alimentari europei che vengono realizzati in Cina e le opportunità rappresentate dal mercato cinese, rimane il timore per la reazione del consumatore europeo, che potrebbe essere tratto in inganno dal marchio comunitario, scambiando il prodotto cinese per un prodotto dell’Ue”.

All’attacco anche Bisi: “E’ davvero inconcepibile. Nella nostra provincia sono 20 anni che si sta lavorando per ottenere la certificazione per il nostro aglio di Monticelli e l’Unione Europea ha sempre trovato qualche impedimento”. Ora, invece, “nel giro di pochi mesi arriva l’Igp per l’aglio cinese, è l’ennesima dimostrazione che la Ue non sempre ha a cuore la valorizzazione dei nostri prodotti e la tutela dei consumatori”. Proprio a questi ultimi si è rivolto per un ultimo appello: “li invitiamo a fare particolare attenzione e a leggere accuratamente le etichette quando acquistano aglio, prediligendo sempre quello locale”.

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