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L’AGRICOLTURA CONTRIBUISCE ALLA FRENATA DEL TREND INFLAZIONISTICO: LO SOTTOLINEA LA CIA, SUI DATI ISTAT DELL’INFLAZIONE A DICEMBRE 2009. PER L’AGRO-ALIMENTARE NESSUNA VARIAZIONE SUL NOVEMBRE 2009, MA +0,4% SUL 2008

Il crollo dei prezzi sui campi (-6,5% a novembre, dopo -12,2% a ottobre, il -12,5% di settembre e -16% registrato ad agosto) blocca la corsa degli agroalimentari sugli scaffali, e così a dicembre 2009 l’ulteriore caduta delle quotazioni agricole “riporta i listini al dettaglio su livelli più accessibili, anche se alcuni prodotti rimangono ancora cari, comunque, sempre molto al di sotto dei vertici raggiunti negli ultimi anni”. Lo sottolinea la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, secondo i dati provvisori dell’Istat, sull’inflazione a dicembre 2009, mese in cui, nel settore agroalimentare, non si ha alcuna variazione nei confronti di novembre e un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2008.

“Ancora una volta - commenta l’organizzazione di settore - l’agricoltura contribuisce alla frenata del trend inflazionistico”. Secondo la Cia, il calo dei prezzi all’origine ha interessato la maggior parte dei comparti agricoli e particolarmente accentuata è la flessione registrata dai cereali, che segnano un -11,8%, con punte anche del 20-30% per il grano duro e quello tenero. Un vero tracollo si è avuto, soprattutto, per la frutta (-15,7%). Non diverso, il quadro registrato nel comparto dei vini, i cui listini sono scesi, sempre a novembre 2009, del 15,8%, e, un’ulteriore diminuzione si segnala anche per i prodotti lattiero-caseari (-5,3%), per i suini (-8,5%) e per i bovini (-1,6%).

Per la Cia, nei listini al dettaglio si hanno aumenti soprattutto per i prodotti agroalimentari “trasformati”, anche se di minore intensità rispetto agli andamenti registrati sia a settembre che a ottobre 2009. Ritocchi, anche se lievi, al rialzo si hanno per il pane, per alcuni derivati dei cereali e per la carne bovina. Diversa, invece, la situazione per i prodotti “freschi” (soprattutto frutta), i cui prezzi al dettaglio, in conseguenza della caduta verticale dei listini all’origine, non registrano impennate dei prezzi sia sul novembre 2009 che nei confronti del periodo 2008.

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