L’AGRICOLTURA DICE BASTA E SCENDE IN PIAZZA: OGGI IN CALABRIA CON LA COLDIRETTI, DOMANI IN ALTRE REGIONI, LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI E’ SEMPRE PIU’ FORTE, MA IL SETTORE CONTINUA A RIMANERE AI MARGINI DELL’AGENDA POLITICA

Un fatturato all’anno che vale 107 miliardi di euro, pari al 15% del Pil, un settore che dà lavoro a quasi 2 milioni di persone, contribuendo all’integrazione multietnica, che all’export vale 20 miliardi, e che continua a crescere, con la fatica di chi ci lavora e ci investe, fra mille difficoltà, burocrazia asfissiante e concorrenza sleale dall’estero su tutte, ottenendo risultati straordinari nonostante la situazione economica, i prezzi riconosciuti ai produttori ormai da tempo ai minimi storici, con intere filiere costantemente a rischio crack, dal pomodoro al latte, dall’allevamento al vino, facendo segnare un +10% nella prima metà del 2010.
Numeri che, però, e a quanto pare è d’obbligo ripetere, sembrano non bastare ancora a far sì che l’agricoltura si prenda il posto che si merita nell’agenda politica del nostro Paese. E allora è arrivato il momento anche per il mondo dell’agricoltura di scendere in piazza e far sentire ancora più forte la sua voce: oggi migliaia di agricoltori sono a Cagliari con la Coldiretti per denunciare la grave crisi che sta facendo morire l’agricoltura e la pastorizia in Sardegna, domani saranno in altre regioni.

E se questo ancora non basta, senza l’apporto dell’agricoltura, cosa ne sarebbe del turismo legato ai paesaggi rurali e all’enogastronomia, del settore della logistica e del trasporto delle merci, passando per il design, il packaging, l’edilizia per le strutture produttive, la meccanica per i macchinari e via dicendo, tutti fondamentali per l’economia del nostro Paese ?