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L’AGRICOLTURA TRA LE 7 PRIORITA’ DEL PIANO NAZIONALE DI RICERCA IN ITALIA. IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA VECCHIONI: “L’AGRICOLTURA È UN MOTORE DELL’ECONOMIA E IL SUO OBIETTIVO PIÙ PROSSIMO È QUELLO DI AUMENTARE PRODUTTIVITÀ IN MODO SOSTENIBILE”

“Lo sviluppo di un’agricoltura più produttiva, ecologicamente sostenibile e rispondente alle nuove conoscenze dieta-salute”: è una delle sette priorità indicate nel Piano nazionale che traccia il percorso della Ricerca in Italia da qui al 2013.

“L’agricoltura è un motore dell’economia e il suo obiettivo più prossimo è quello di aumentare la produttività in modo sostenibile. Per farlo servono regole e politiche trasparenti basate sui risultati della ricerca scientifica”, sottolinea il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, dopo che il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Mariastella Gelmini ha accolto le indicazioni della maggiore organizzazione agricola italiana, che farà parte del “tavolo di collegamento tra Istituzioni, Università ed Enti di ricerca”.

“In un Paese come l’Italia - prosegue Vecchioni - a grande vocazione di prodotti tipici, l’agricoltura deve essere sempre più professionalizzata salvaguardando al contempo l’approccio tradizionale basato sul legame con il territorio. Le due anime possono e devono coesistere, perché non sono in contrasto, bensì complementari”.

Per il presidente di Confagricoltura “i risultati della ricerca scientifica ci dicono che il settore agricolo è in grado di soddisfare un’importante serie di domande strategiche: dall’alimentazione umana e animale, alle bioenergie, addentrandosi nel nuovo campo dei biomateriali, che sicuramente avrà un grande sviluppo. Senza contare il contributo alla riduzione dei gas serra, la sfida dei biocarburanti è solo all’inizio e si gioca sulla sostenibilità ambientale delle coltivazioni, ma anche sulla complementarietà con gli utilizzi alimentari, due destinazioni produttive che non devono essere in concorrenza”.

Infine l’aspetto occupazionale: “l’Italia ha il minor numero di persone sotto i 35 anni che lavora in agricoltura nell’intero contesto europeo, un dato - conclude Vecchioni - che può essere radicalmente modificato perché il settore non è mai stato tanto attrattivo come oggi, proprio perché, oltre alla produzione di cibo, offre la possibilità di misurarsi su terreni come le bioenergie e i biomateriali, con un contributo fondamentale alla lotta contro i cambiamenti climatici. Ma l’agricoltura potrà restare un settore competitivo e trainante solo a patto che si continui a investire in ricerca e a sviluppare nuove tecnologie”.

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