02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’AGRITURISMO “TIRA” IN SICILIA, VALLE D’AOSTA, LIGURIA E PUGLIA. MA LA REGINA E’ LA TOSCANA. INDAGINE AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA) … LE DIFFERENZE TRA LE RICHIESTE DEGLI STRANIERI E ITALIANI. NECESSARIA UN’INCISIVA PROMOZIONE DELL’AGRITURISMO DA PARTE DE

Secondo le statistiche raccolte da Agriturist (associazione agrituristica di Confagricoltura), le scelte di agriturismo, caratterizzate soprattutto dalle prenotazioni per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, si sono orientate prevalentemente verso la Toscana, la Sicilia, la Lombardia e la Sardegna. Ma, quantunque la Toscana sia stata scelta da un numero doppio di persone sulla Sicilia, seconda nella graduatoria delle richieste, l’offerta di agriturismo della regione (4.100 aziende agrituristiche autorizzate) è pari a 10 volte quella della Sicilia (400 aziende), quindi il rapporto domanda-offerta si mostra, per la Sicilia, 5 volte più favorevole.

Adottando un “coefficiente domanda-offerta”, Agriturist ha stabilito una graduatoria delle regioni in cui, per effetto appunto di un più favorevole rapporto fra la domanda e l’offerta, l’agriturismo di primavera sta “tirando” di più. Secondo tale graduatoria, al primo posto è la Valle d’Aosta, interessata dal 1,94% della domanda, ma con una offerta di soltanto 58 aziende agrituristiche autorizzate (coefficiente 33,44); seguono la Sicilia (coefficiente 26,02), la Liguria (coefficiente 15,40) e la Puglia (coefficiente 11,62). Coefficienti molto più bassi per alcune delle regioni più richieste: Toscana (4,83), Lombardia (8,64), Sardegna (6,02), Emilia Romagna (5,00).

Interessanti differenze fra le scelte degli italiani e le scelte degli stranieri: se le prime quattro posizioni vedono preferite, nello stesso ordine Toscana, Sicilia, Lombardia e Sardegna, nelle posizioni successive vediamo gli stranieri puntare soprattutto su Veneto, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna; gli italiani hanno scelto più frequentemente Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Campania.

“Si tratta di dati orientativi - commenta Giorgio Lo Surdo, direttore nazionale di Agriturist - che tuttavia confermano, come già più volte sottolineato da Agriturist, le difficoltà di tenuta dell’agriturismo in Regioni che, pur essendo molto richieste dal pubblico, hanno ormai tantissime aziende agrituristiche per cui la domanda, pur consistente, non riesce a tener dietro all’offerta”.

“E’ urgente - prosegue Lo Surdo - che le amministrazioni regionali, e l’Enit (nel sito internet dell’Agenzia Nazionale del Turismo, l’agriturismo non esiste!), presentino l’agriturismo fra le componenti dell’offerta turistica, valorizzando cosi il grande patrimonio enogastronomico, culturale, paesaggistico e naturalistico della campagna italiana e promuovendo una maggiore diffusione dei flussi turistici sul territorio”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli