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L’agroalimentare è sempre più al centro degli interessi della malavita e delle indagini, come racconta il rapporto “Agromafie 2015” di Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura, che sarà presentato domani a Roma

Terreno privilegiato di investimento della malavita, l’agroalimentare è sempre più spesso al centro delle indagini, come racconta il rapporto “Agromafie 2015” sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che sarà presentato domani, a Roma, dal presidente Roberto Moncalvo, insieme al presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Carlo Caselli, ed al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara.
Al centro del rapporto, una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni più recenti e più pericolose come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è dedicato ai rischi della rete dove sono in forte crescita gli acquisti ma anche gli inganni, le sofisticazioni e offerte indecenti che saranno mostrate dal vivo nella prima “Collezione degli orrori on line”.
La stesura del Rapporto, fa sapere Coldiretti, è stata resa possibile anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle istituzioni e dagli enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare che saranno presenti all’appuntamento con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone.

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