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L’ “ANUGA” A COLONIA: LA CONFAGRICOLTURA INVESTE SULLA INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE. IL MERCATO TEUTONICO E’ FONDAMENTALE PER IL “MADE IN ITALY”

Da oggi al 17 ottobre, è di scena a Colonia, in Germania, l’“Anuga”, uno dei più importanti saloni mondiali dell’agroalimentare del mondo caratterizzato da un’impostazione fortemente internazionale (nella passata edizione: oltre 6.000 espositori, provenienti da 108 Paesi, 160.000 visitatori).
L’Anuga racchiude in un unico ambito dieci manifestazioni specializzate: generi alimentari di prima necessità; prodotti biologici; ortofrutta e prodotti ittici; carni, salumi e pollame; prodotti lattiero-caseari; bevande ed altro.
La scelta della Germania è così motivata da Confagricoltura: “l’economia tedesca è in ripresa. Occupazione e reddito disponibile sono in crescita, l’export è molto sostenuto, conseguentemente anche i consumi”. E’ partendo da queste considerazioni che Confagricoltura ha pensato di rivolgere la sua attività di internazionalizzazione a questo mercato che appare dinamico e davvero interessante per le produzioni agricole ed agroalimentari nazionali: il 16 ottobre, Confagricoltura, in collaborazione con la sua società Confagri Consult srl, ha organizzato una serie di incontri d’affari tra imprese e buyers tedeschi (il progetto è supportato dal Ministero del Commercio Internazionale ed èorganizzato in collaborazione con la Camera di Commercio italiana in Germania).
L’Italia è il terzo fornitore della Germania, in termini di import agroalimentare; oltre il 10% dell’export italiano verso la Germania è agroalimentare; il 12% circa dell’import agroalimentare tedesco dal mondo proviene dall’Italia; la Germania è il principale mercato finale dell’export agroalimentare italiano con circa 4,5 miliardi di euro di import su poco più di 20 miliardi complessivi di esportazioni italiane; la Germania importa: il 20% dei vini rossi e rosati Docg e Doc esportati dall’Italia, il 50% circa delle mele, il 30% dell’uva da tavola, il 18% dell’olio di oliva vergine.
“In questa interessante situazione, deve essere fatto ogni sforzo - sostiene l’organizzazione agricola - perché il consumatore tedesco possa riconoscere le vere produzioni italiane, che si contraddistinguono per le caratteristiche qualitative, di sicurezza alimentare e di legame con il territorio di provenienza”.

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