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L’ATTORE E GOURMET GERARD DEPARDIEU PRESIDENTE DELLA DISFIDA DEI FORMAGGI, ”PREMIO CASEUS” 2007, DI SCENA A HOTEL VILLA ATHENA DI AGRIGENTO IL 6 OTTOBRE

Il “Premio Caseus”, disfida tra i migliori “carrelli dei formaggi” dei ristoranti italiani, che ha visto negli anni passati oltre 50 ristoratori da ogni parte della penisola, quest’anno avrà un giurato d’eccezione, l’attore francese e gran gourmet Gerard Depardieu, da sempre grande appassionato della gastronomia italiana e in particolare dei tartufi, vini e formaggi.

La gara - che sarà di scena ad Agrigento il 6 ottobre nel magnifico scenario della Valle dei Templi nell’Hotel Villa Athena, davanti al Tempio della Concordia e nel cuore del parco archeologico - consiste per ogni roitsoratore “di allestire, in una composizione ideale, il proprio carrello e saper illustrare alla giuria le caratteristiche e le provenienze di ogni formaggio, soprattutto delle forme più rare e più difficili da reperire”.

Il Premio Caseus (organizzata da Palas Atenea, di cui è producer Giselle Oberti, la quale ha coinvolto l’attore Gerard Depardieu) si propone “soprattutto di richiamare l’attenzione sulla differenza qualitativa tra il prodotto artigianale e quello industriale, sempre più spesso proposto come unica scelta dalla grande distribuzione; per questa ragione vanno premiati quei ristoratori che mostrano di avere compreso il valore dei formaggi prodotti artigianalmente e localmente e che li propongono al pubblico come un veicolo per comunicare storia e carattere del territorio e per sensibilizzare il gusto dei propri clienti. Con questa iniziativa si vuole difendere e promuovere l’attività di casari e affinatori che valorizzino i formaggi a latte crudo non pastorizzato, quei formaggi cioè che possono essere realizzati esclusivamente con un’alimentazione al pascolo di pecore, capre e vacche, spesso in condizioni di grande difficoltà e di scarso sostegno economico e istituzionale. Il ristoratore diventa così un momento fondamentale per la conoscenza, la valorizzazione e la “salvezza” di questi prodotti, veri gioielli della nostra cultura gastronomica.

“Va rivisto l’intero ingranaggio del processo produttivo - sostiene Roberto Rubino, direttore del Centro di Ricerca Produzione Animale (Cra) e fondatore della rivista Caseus - riportare in uso i pascoli è positivo per l’ambiente, e il latte munto da animali lasciati liberi di scegliere l’erba di cui nutrirsi è di qualità incomparabile rispetto al latte munto da animali alimentati in stalla”.

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