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L’e-commerce cresce anche in Italia complice la crisi che a tavola si batte con un click, andando a caccia online delle migliori offerte (132 milioni di euro la spesa 2013). E Amazon con la sezione ad hoc Fresh, è pronto a sbarcare anche nel Belpaese

L’e-commerce cresce anche in Italia, complice la crisi, che, a tavola si batte con un click, andando a caccia sul web delle migliori offerte dal rapporto qualità prezzo. Un trend più che appetibile per chi, dell’e-commerce ne ha fatto un business da capogiro: come Amazon che è pronto a sbarcare in Italia, top secret la data secondo l’Ansa, con Amazon Fresh, sezione del colosso delle vendite online made in Usa, che da circa 1 anno dà la possibilità di fare la spesa alimentare online con consegna a domicilio in alcune città americane. Prima però il lancio in Europa, partendo dal Regno Unito. Il perché, lo spiegano i numeri: secondo uno studio Agriventure-Coldiretti, già riportato da WineNews, nel 2013 in Italia la spesa alimentare in rete è stata di 132 milioni di euro, in crescita del 18% in un anno, con aumenti stimati anche per il 2014 sempre a due cifre. Un mercato dal grande potenziale, perché oggi solo il 9% degli utenti che fanno acquisti sul web compra prodotti alimentari, il cui peso sul fatturato complessivo e-commerce è appena dell’1,2% su un totale di 11 miliardi, percentuale più bassa nell’Ue, contro il primato proprio della Gran Bretagna con il 5,5%. Una spesa virtuale che, secondo uno studio di www.vente-privee.com, portale leader dell’e-commerce in Europa, nel solo 2013, ha visto circolare in Ue ben 4,9 milioni di prodotti alimentari e 3,3 milioni di bottiglie di vino.
Fare la spesa nel carrello virtuale di un supermercato, andare a caccia sul Pc di promozioni di pasta e pelati confrontando in modo rapido i prezzi negli scaffali, ma anche adottare on line un maiale o un ciliegio. E’ così che il web è entrato di diritto a far parte delle abitudini degli italiani, valido alleato contro la crisi che non accenna a diminuire, visto che il potere d’acquisto delle famiglie nei primi tre mesi del 2014 continua a calare. Il ridimensionamento degli standard, infatti, ha profondamente modificato i modelli di consumo per gli italiani che, attraverso la rete, cercano di difendere il proprio livello di vita. Perché la parola d’ordine è cercare il miglior rapporto qualità-prezzo, dalla pasta al vino, navigando su siti che devono essere affidabili con un’offerta ampia e variegata.
Nell’attesa che Amazon Fresh arrivi anche in Italia, stanno avendo un discreto successo i circa 250 mila Gruppi di acquisto solidale, i cosiddetti Gas, formati da condomini, colleghi, parenti o amici che fanno la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose per prodotti freschi in aziende produttrici di prossimità. Un km 0 online per consumatori puntigliosi che prenotano sulla rete quantità e prodotti di stagione, evitando la catena della distribuzione, con un risparmio sulla spesa dal 20% al 40% a seconda dei prodotti. Rete per acquistare ma anche per consultare: il 29% degli italiani, circa 15 milioni, infatti, dichiara di fare ricerche sul web per confrontare prezzi e caratteristiche dei cibi, ma sono 6 milioni coloro che ormai lo fanno regolarmente. E anche questa volta l’Inghilterra è un passo avanti; il sito mysupermarket.co.uk permette di fare la spesa confrontando i listini di quattro grosse catene (Tesco, Asda, Sainsbury’s e Ocado) dalla frutta, ai surgelai, al caffè: basta cliccare sulla foto di un prodotto e appaiono subito i prezzi nei quattro supermercati e si può scegliere. Per i più bucolici infine, molte aziende danno la possibilità di adottare a distanza piante di ulivo per avere il proprio extravergine, mucche e pecore per ottenere formaggi e carni, ma anche alberi da frutta o piccoli orti. E questo, seguendo direttamente o su web tutte le fasi del processo produttivo prima di arrivare al prodotto finale.

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