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L’educazione al valore del cibo nel sistema di istruzione e formazione delle scuole primarie: è l’obiettivo di un disegno di legge presentato in Senato. 25 milioni di euro tra 2016 e 2016 da investire in laboratori, formazione e altro

L’educazione al valore del cibo nel sistema di istruzione e formazione delle scuole primarie: un’idea di cui si parla da tempo, e su cui molti hanno fatto promesse, nel tempo, che ad ora sono rimaste tale. Ed ora diventa l’obiettivo del disegno di legge che ha per prima firmataria Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, presentato ieri a Palazzo Madama. Tra le buone pratiche alimentari per i ragazzi anche l’installazione di distributori automatici di frutta e latte.

“Un approccio integrato - si legge nella premessa del provvedimento - tra alimentazione e ambiente, di realizzazione di attività integrate di educazione alimentare e motorie per favorire wellness, sani stili di vita e il contrasto all’obesità e ai disturbi legati alla cattiva alimentazione”.
Per attuare le attività previste, nel 2016, si prevede di utilizzare 15 milioni di euro delle risorse già destinate nell’esercizio 2015 sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Per il 2017 si prevede una spesa di 10 milioni di euro, con ripartizione delle risorse definita dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. L’iniziativa legislativa, integrando quanto già previsto dal decreto su “La buona scuola”, vuole sviluppare le conoscenze degli studenti in merito al valore del cibo e dell’alimentazione equilibrata attraverso l’introduzione, dall’anno scolastico 2016-2017, di un piano nazionale sperimentale denominato “Educazione al valore del cibo” adottato dal Miur. Tra gli strumenti didattici sono previsti laboratori, giochi a tema sulla dieta mediterranea, attività integrate di educazione alimentare e motoria, oltre alla formazione ed aggiornamento ad hoc dei docenti.

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