Il patrimonio enogastronomico dell’Italia non ha eguali nel mondo per qualità e ricchezza di proposte - tra queste 500 qualità diverse di formaggio e oltre 2.000 di vino - tanto da costituire oggi uno dei pilastri portanti della nostra offerta turistica. Lo conferma in maniera scientifica l’Osservatorio internazionale sul turismo enogastronomico della Biteg,da oggi al 9 maggio a Riva del Garda, in Trentino. In un momento di stagnazione dei flussi turistici, la proposta legata alle produzioni vinicole ed agroalimentari rappresenta oggi più di una sorta di nicchia per l’Italia. Lo confermano i dati raccolti tra i tour operator di vari Paesi e oggetto di analisi nell’osservatorio. Ne emerge, tra l’altro, che l’acquisto di vini e prodotti della gastronomia da parte dei turisti supera percentualmente nel nostro Paese quelli relativi alla moda, oreficeria e artigianato. Inoltre, in tutte le nazioni oggetto dell’indagine, la cucina italiana è messa sempre al primo posto, ben davanti a quella francese. E il futuro sembra roseo.
Non è quindi un caso se l’indagine colloca l’enogastronomia al secondo posto tra le motivazioni dei viaggi in Italia dei turisti di molti paesi esteri (Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Parsi Scandinavi e Usa) e preceduta, fattore di interesse, solo dall’arte e dalla cultura, di cui peraltro le produzioni tipiche e la tradizione culinaria ne possono far parte a tutti gli effetti. Tra i rilievi mossi alla proposta italiana dai principali tour operator, al centro dell’indagine vi sono una insufficiente qualità dell’offerta, soprattutto per quanto attiene a prodotti, accoglienza e contesto di fruizione, ma anche la necessità del consolidarsi di una precisa professionalità”.
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