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“L’EXPORT ALIMENTARE, NEGLI ULTIMI 10 ANNI, È CRESCIUTO DEL’86%, MA MANCANO CATENE ITALIANE ABBASTANZA SOLIDE E PRESENTI ALL’ESTERO PER PROMUOVERE I NOSTRI PRODOTTI”. COSÌ IL MINISTRO CATANIA AL QUOTIDIANO “CORRIERE DELLA SERA”

“Rispetto al passato la situazione è migliorata: negli ultimi dieci anni l’export alimentare del nostro Paese è cresciuto dell’86%, esattamente il doppio del totale delle esportazioni nazionali. Il problema, semmai, è la nostra debolezza nella grande distribuzione”. Così il ministro per le Politiche agricole, Mario Catania che, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, ha fatto il punto sullo stato dell’arte dell’agroalimentare italiano e delle criticità da risolvere per avere successo all’estero.
“Non ci sono catene italiane - continua il ministro - con una buona presenza all’estero che possano promuovere i nostri prodotti. Auchan, che è francese ma in Italia è diffusa, è in contatto con Auchan Cina per selezionare e promuovere il made in Italy. Siamo ai palliativi. Alcuni produttori stanno creando direttamente le loro teste di ponte nei grandi mercati stranieri. Depositi, distributori, e tutto ciò che serve per supplire all’assenza di una grande catena. C’è qualcosa a Mosca e a Shangai: siamo ai primi passi ma bisogna insistere. Altrimenti lasciamo campo libero ai falsi e alle imitazioni”.
Senza dimenticare la tutela, fondamentale, del made in Italy, per la quale “molte cose sono state risolte a livello amministrativo o comunitario, come le norme per l’etichettatura dell’olio d’oliva, che adesso prevedono un livello di trasparenza più alto”.

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