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L’export dell’agroalimentare italiano di qualità si apre a nuovi mercati e l’“italian sounding” cresce, sia tra gli scaffali che nell’e-commerce. Nel biennio 2015-2016 effettuate in Europa oltre 1.250 verifiche, per un totale di 6.300 controlli

L’export dell’agroalimentare italiano di qualità si apre a nuovi mercati e l’“italian sounding” cresce, sia tra gli scaffali che nell’e-commerce. E così sono stati istituiti vigilantes tra gli scaffali dei supermercati europei e un occhio vigile dell’Icqrf (Ispettorato centrale per la repressione frodi) sulle compravendite web di tipicità agroalimentari made in Italy falsate anche nei colossi dell’e-commerce, E-Bay (335 operazioni bloccate) e Alibaba.com (65 operazioni bloccate). Negli ultimi due anni, i Consorzi di Tutela aderenti all’Aicig (Associazione italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) hanno fatto squadra contro l’agropirateria e le imitazioni italian sounding, avviando - primo caso in Europa - un progetto di monitoraggio collettivo per produzioni Dop e Igp nel mercato Ue, i cui risultati sono stati illustrati oggi al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Nel mirino non solo il Prosecco alla spina nel Regno Unito, i wine kit di Nebbiolo, l’Asiago lituano, o il “parmesanito”: “la posta in gioco - ha sottolineato il direttore Qualivita, Mauro Rosati - ha un valore alla produzione di 6,4 miliardi di euro e un valore al consumo di 13,3 miliardi di euro (dati Qualivita-Ismea). Nel biennio 2015-2016 sono stati effettuati in Europa circa 1.250 verifiche, per un totale di 6.300 controlli e almeno 30.000 referenze delle Denominazioni Aceto Balsamico di Modena Igp, Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Prosciutto di San Daniele Dop dapprima e Mozzarella di bufala campana Dop in Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia. Repubblica Ceca, Spagna e Svizzera”.

In una sinergia tra pubblico e privato, il progetto è stato sostenuto dalla campagna del ministero Politiche Agricole nella Gdo. “Campagna che proseguirà nel 2016, poiché verrà rifinanziata”, ha annunciato il Capo Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf Luca Bianchi - il nostro è un impegno a favore del vero made in Italy. Una qualità percepita dai consumatori che però non conoscono i controlli e la ricerca d’innovazione certificati dai bollini Dop e Igp. E poiché il Mipaaf punta contemporaneamente alla tutela e allo sviluppo nella selezione dei progetti per i nuovi bandi per la promozione delle qualità certificate saranno premiate le associazioni di imprese”.
“Solo facendo sistema in questo modo - ha aggiunto il presidente di Aicig, Giuseppe Liberatore - si possono tutelare i prodotti di bandiera, anche e soprattutto fuori dai confini nazionali, dove il mercato cresce e si apre a nuove realtà”.
A far da apripista del progetto sono colossi da novanta, cinque consorzi - Grana Padano, Aceto Balsamico di Modena, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, e Mozzarella di bufala campana (che da soli esprimono il 20% dell’export italiano a qualità certificata).
“Potrebbe essere un’esperienza più ampia, magari aperta a prodotti diversi dall’agroalimentare - ha detto il direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp Federico Desimoni - con progetto di monitoraggio congiunto sul mercato europeo siamo usciti dall’individualismo aziendale e l’autoreferenzialità associativa per entrare in un sistema organico. Per vedere come l’italianità viene considerata nel mondo e dando tutela a costo zero alle eccellenze nostrane attraverso azioni ex officio dell’Icqrf”.
“Del resto - ha concluso il direttore del Consorzio Grana Padano Dop Stefano Berni - se il comparto agroalimentare vuole raggiungere l’obiettivo di 50 miliardi di esportazioni indicato dal ministro Martina è necessario trovare nuove modalità di promozione e stabilizzazione della crescita del settore nel suo complesso. Una crescita che si deve accompagnare di pari passo con una accurata conoscenza del mercato, attività di formazione, di monitoraggio e tutela, per evitare che il “settore” delle imitazioni si avvantaggi del trend positivo”.
Nel 2016 sono già state pianificate verifiche su 5 denominazioni: Aceto Balsamico di Modena, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma in Francia, Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera su circa 450 punti vendita da visitare per un totale di minimo 2500 controlli fino ad una stima di oltre 10.000 referenze.

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