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L’EXPORT DI VINI E PRODOTTI DI QUALITÀ MADE IN ITALY, CONTINUA A CRESCERE ANCHE IN TEMPO DI CRISI. MA IL GUSTO ITALIANO, GRAZIE AGLI CHEF DEL BELPAESE, ESPORTA CON SEMPRE PIÙ SUCCESSO ANCHE IL “KNOW HOW” DELLA CUCINA TRICOLORE IN TUTTO IL MONDO

L’export di vini e prodotti di qualità e di eccellenza made in Italy, continua a crescere anche in tempo di crisi. Ma il gusto italiano, grazie agli chef del Belpaese, esporta con sempre più successo anche il “know how” della cucina tricolore in tutto il mondo. E che sia sull’onda della tradizione o dell’innovazione, poco importa, perché affidare il made in Italy all’estero a mani italiane, è forse uno dei migliori antidoti alla contraffazione che “ruba” 60 miliardi di euro all’anno ai produttori onesti. Tra gli ultimi casi, ci piace ricordare quelli degli stellati Moreno Cedroni, della Madoninna del Pescatore di Senigallia (2 stelle Michelin) che da poco ha aperto il suo primo ristorante all’estero, il Moreno at Baglioni, a Londra, vicino ad Hyde Park, e Giancarlo Morelli (Pomiroeu di Bergamo, 1 stella), che firma da qualche tempo la cucina del prestigioso Hotel Delano a Marrakech, in Marocco. Con i nostri “chef” che diventano, così, i migliori ambasciatori del made in Italy in tavola, come succede anche ad Hong Kong, porta privilegiata per l’Oriente, dove c’è anche l’unico ristorante italiano con 3 stelle Michelin fuori dall’Italia, l’“8 e mezzo Bombana” di Umberto Bombana.

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