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L’INEA (ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA): “LE ATTUALI NORME NAZIONALI E COMUNITARIE IMPEDISCONO DI CONTRASTARE ADEGUATAMENTE LO STATO DI CRISI”

Le attuali norme nazionali sugli aiuti di stato e comunitarie impediscono oggi di intervenire per far fronte allo stato di crisi di mercato in cui verte l’agricoltura italiana. Lo afferma l’Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) impegnata nello studio di misure temporanee per gestire la situazione attuale e che, in futuro, potrebbero rientrare nella nuova Pac (Politica Agricola Comunitaria) dopo il 2013.

Di fatto in Italia esiste una norma che prevede lo stato di crisi (decreto legge 22/2005 convertito in legge), ma non essendo stato autorizzato dalla Commissione Europea è stato quindi ritirato. “Regole comunitarie troppo restrittive e rigide poste in materia di aiuti di stato, possono non consentire spazi di manovra per poter affrontare i fabbisogni del settore” ha detto Giuseppe Blasi, dirigente del Ministero Politiche Agricole, che ha ricordato ad esempio il modello in vigore negli Stati Uniti dove esistono polizze assicurative sul reddito. Occorre, quindi, un’urgente inversione di rotta a livello comunitario.

“La Pac attuale non può risolvere i problemi di oggi - ha commentato Blasi - e con premi ingessati senza essere parametrati agli indici di mercato il risultato è che molti imprenditori oggi hanno rinunciato a seminare i loro campi”.

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