Quella del 2017 sembra essere una vera estate di fuoco: le temperature sono alte, 3,2 gradi in più rispetto alla media di riferimento di giugno, e le piogge scarseggiano, in calo del 53%. Questo contribuisce ai numerosi incendi, spesso opera di piromani e di azioni criminali, che sono divampati in tutta Italia, con effetti devastanti. Secondo la Coldiretti, analizzando i dati Isac Crn, che la primavera appena passata era risultata la terza più asciutta dal 1800 con precipitazioni in calo del 48%. Le fiamme, sottolinea la Coldiretti, hanno già distrutto migliaia di ettari di boschi e campi coltivati, ma anche provocato la morte di animali e costretto all’abbandono stalle e abitazioni, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Toscana al Lazio, dalla Campania alla Sardegna. Gli incendi provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità e alla distruzione di ampie aree di bosco, che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea, precisa la Coldiretti, è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse. Nelle foreste andate a sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. Non solo danni alla vegetazione quindi, ma anche ai coltivatori che vedono in pericolo il raccolto di un anno di sacrifici.
Ognuno può cercare di arginare il rischio incendi seguendo dei semplici consigli, che Coldiretti ricorda: la prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse , mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne, contuinua Coldiretti, non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio, consiglia ancora Coldiretti, non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che, conclude Coldiretti, un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024