Consolidare la crescita del 22,6% nei primi 11 mesi 2015 delle esportazioni alimentare italiane in Usa (che hanno superato quota 3,5 miliardi), e lanciare proprio dagli States il nuovo piano di promozione del made in Italy agroalimentare in cui sono impegnati i ministeri delle Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, oltre alle più importanti fiere settoriali, da Vinitaly a Cibus a Tuttofood, in collaborazione con Ice e Federalimentare: ecco la mission dell’Italia al “Winter Fancy Food” di San Francisco, il più importante evento commerciale dedicato alle specialità alimentari della West Coast, che si chiude oggi (www.specialtyfood.com), e di cui l’Italia è stata Paese Partner.
Con tutti i suoi prodotti-simbolo riunito sotto l’ombrello del “The Extraordinary Italian Taste”, il nuovo simbolo che fa parte della campagna, a garanzia dei prodotti autenticamente italiani. In un omento importante per l’economia americana, che mostra diversi segnali di ripresa: “secondo i dati del Us Department of Commerce, l’interscambio - dichiara Maurizio Forte, direttore Agenzia Ice New York e Coordinamento Usa - continua a registrare una forte accelerazione a livello mondo (+14,4%) e nei confronti della Ue (+21,3,%) e le esportazioni alimentari italiane sono salite del 22,6% nei primi undici mesi del 2015. In questo quadro, l’Ice Agenzia, nel suo ruolo di promuovere gli scambi commerciali tra Italia e gli Stati Uniti, in occasione della manifestazione statunitense ha messo in campo diverse azioni collaterali in collaborazione con Federalimentare, Fiera di Milano, Fiere di Parma e Fiera di Verona. Tra queste: una lounge istituzionale in fiera, l’incoming di distributori e retailers americani selezionate che incontreranno le aziende espositrici italiane, attività di show cooking, seminari dedicati al vino con il coinvolgimento di Vinitaly International Academy, un seminario sulle tendenze del mercato alimentare negli Usa, opportunità di penetrazione dei prodotti alimentari italiani nell’ambito dell’Horeca, nonché elementi di specificità della West Coast rispetto alla East Coast”.
“Il supporto di Federalimentare alla significativa presenza delle aziende alimentari italiane a un evento di richiamo come la Winter Fancy Food è chiaramente riscontrabile nelle strepitose performance dell’export del settore verso gli Usa, che ha toccato la quota stimata di 3,65 miliardi di euro nel 2015, con un incremento del +23% sull’anno precedente”, commenta il presidente Federalimentare, Luigi Scordamaglia.
“Uno straordinario segno di apprezzamento del cibo italiano da parte degli Stati Uniti - sottolinea Scordamaglia - che non solo si sono riconfermati come il primo mercato del food and drink nazionale fuori dalla Comunità ma, per la prima volta, hanno raggiunto il secondo posto assoluto dopo la Germania, superando anche la Francia. Gli Usa, al momento, sono la locomotiva del commercio mondiale, capace di offrire opportunità di business per le imprese e di compensare le perdite del fronte russo. Tale successo è stato indubbiamente catalizzato dal massiccio impegno promozionale del “Programma straordinario Usa” promosso dal Mise. Ma ciò non sarebbe stato possibile senza la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti. La vasta campagna educational a sostegno del prodotto alimentare italiano “autentico” in Usa mira, infatti, a sensibilizzare il consumatore locale sulle insidie dell’Italian sounding e a favorire l’introduzione del vero prodotto made in Italy in quei territori del Midwest ancora poco presidiato. L’impegno delle nostre aziende associate - assicura - sarà quello di organizzarsi al meglio per sviluppare piattaforme distributive in grado di rendere disponibili i prodotti a scaffale. In quest’ottica di integrazione tra produttori italiani e retailers americani, i negoziati del Ttip (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) debbono essere orientati a mitigare gli ostacoli occulti delle barriere non tariffarie e ad armonizzare gli standard di sicurezza, favorendo l’export e la collaborazione reciproca fra le due aree”. Tornando ai dati, secondo l’Istat a novembre 2015 l’interscambio Italia-Usa ha raggiunto 49,5 miliardi di euro, in aumento del 22,3% rispetto allo stesso periodo del 2014, consolidando così gli Stati Uniti come terzo mercato di destinazione delle nostre vendite all’estero. Sulla base di ciò, anche per Fiera di Milano Winter Fancy Food è un evento imperdibile per presentare prodotti italiani di alta qualità. “Partecipare è per noi di fondamentale importanza”, sottolinea l’ad Corrado Peraboni, sostenendo che “questa iniziativa ben si inserisce nelle attività che Fiera Milano sta attuando sul fronte internazionale. Il nostro obiettivo - spiega - è quello di rafforzare la vocazione di hub internazionale di Milano e accompagnare i nostri espositori nei mercati più attraenti e il nostro portafoglio di manifestazioni legate all’intera filiera agroalimentare, che comprende Tuttofood, rappresenta lo strumento con cui realizziamo tale finalità anche attraverso iniziative come questa. Grazie alla nostra partecipazione a Winter Fancy Food - continua - le aziende alimentari italiane possono disporre di un ulteriore canale di accesso a un mercato in crescita come quello statunitense. Auspico che gli sforzi del Mise per una maggiore sinergia tra le fiere italiane producano presto benefici effetti anche sul territorio nazionale”.
Sulla stessa linea d’onda anche Fiere di Parma: “gli Stati Uniti, lo testimoniano i dati export 2015, sono un mercato chiave e strategico per il comparto alimentare”, afferma l’ad Antonio Cellie, che nel quadro promozionale promosso dal governo vede l’appuntamento del Winter Fancy Food come un’ulteriore opportunità per le aziende italiane dell’agroalimentare per incrementare la penetrazione di questo mercato. Per Fiere di Parma, “la presenza a San Francisco è un’occasione ulteriore per invitare a Cibus di maggio 2016 i buyers della costa orientale, che vogliono venire a Parma - dice - per approfondire le relazioni di business e scoprire le migliori aziende food italiane. Cibus 2016, che attende 70.000 visitatori da tutto il mondo, vedrà un importante investimento, superiore ai 2 milioni di euro, concentrato sull’incoming di selezionati buyers provenienti dai mercati consolidati e prospettici, anche sulla base dei network attivati dalla presenza a Expo con un padiglione rappresentativo di tutta la filiera agroalimentare, consolidando il ruolo di Cibus come piattaforma del real italian food”, anticipa.
Dello stesso avviso anche Veronafiere: “gli Usa - afferma Maurizio Danese, presidente Veronafiere - rappresentano il primo mercato per l’export enologico italiano, per un valore nel 2015 di 1,4 miliardi di euro e una quota di mercato del 30%. In questo Paese Vinitaly è attivo fin dal 2002 con la sua piattaforma di servizi a supporto dell’export delle imprese italiane. Gli operatori americani che hanno visitato Vinitaly nel 2015 sono stati il 15% del totale dei 55.000 visitatori esteri registrati. Percentuale che quest’anno, grazie a investimenti per oltre 2 milioni di euro, in parte diretti e parte provenienti dal Piano di promozione straordinaria del made in Italy del governo, contiamo di aumentare, per accrescere le opportunità commerciali delle nostre imprese e rafforzare la leadership del vino italiano”, conclude.
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